Reggia di Caserta: Il Segretario Generale del sindacato I.S.A. la pensa cosi!

La Reggia di Caserta L’opinione del Segretario Generale dell’I.S.A. Il Segretario Generale del sindacato I.S.A. Carmelo Cassia sulla vicenda “Regia di Caserta” pur non ritenendo di schierarsi con nessuno, sente il dovere di esprimere la propria opinione . “Da ex dipendente pubblico e cittadino non posso passar sopra alla vicenda del direttore della Reggia di Caserta accusato, secondo notizie stampa, da alcuni sindacalisti di “lavorare troppo, specie di notte” Come prevedibile, visti i tempi di caccia ai “fannulloni”, l’Italia intera è insorta a difesa del dott. Felicori che perde tempo e sonno per gli interessi della reggia e dei visitatori ricevendo anche l’appoggio pubblico Renzi che ha bollato i lavoratori che segnalavano il caso come profittatori che non hanno capito che “il vento è cambiato, la pacchia è finita”….subito seguito da Cgil, Cisl, Uil che hanno preso le distanze dai loro rappresentanti in loco.

Insomma tutti contro i sindacalisti, nemici dei veri lavoratori, dei visitatori, della cultura e dell’Intero popolo italiano… Mi piace però ricordare il Decreto legislativo, testo aggiornato 08/04/2003 n° 66, G.U. 14/04/2003″ che così in materia di orario di lavoro recita: “la durata media dell’ orario normale di lavoro non deve superare le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario; – ogni lavoratore ha diritto nel corso delle 24 ore di un periodo minimo di risposo di 11 ore; – la pausa di lavoro é prevista qualora l’orario di lavoro giornaliero superi le sei ore; – il ricorso alle prestazioni di lavoro straordinario deve essere contenuto e comunque non deve superare le 48 ore settimanali di orario normale; – il lavoratore notturno, ovvero colui che lavora almeno 3 ore nel periodo notturno tra le ore 24 e le 5 di mattina, non deve lavorare più di 8 ore nell’arco delle 24 ore, e deve avere una valutazione da parte delle strutture pubbliche competenti del suo stato di salute; – per ogni periodo di sette giorni il lavoratore deve beneficiare di un periodo minimo di riposo ininterrotto di 24 ore, di regola la domenica, a cui si sommano le 11 di riposo giornaliero” .

Reggia di caserta Veduta_aereaL’Europa ci ha chiesto queste norme e non è molto pretendere che tutti le rispettino. Se i fatti segnalati dai sindacati rispondono al vero, non possiamo parlare di fannulloni. Il direttore della Reggia di Caserta è un alto dirigente e non dovrebbe meravigliarsi dell’iniziativa sindacale qualsiasi essa sia. Se poi lo stesso volesse fare volontariato, credo che questo vada fatto in un luogo di lavoro diverso dalla reggia. L’Italia ha bisogno impegno serio e responsabile e, soprattutto, se è vero che da quelle parti il lavoro è tanto e altrettanto vero che ci sono tantissimi giovani preparati e…disoccupati. Insomma è bene che si lavori il giusto e che a lavorare siano tutti.

enzo caputoSul caso Caserta torna anche il segretario provinciale Enzo Caputo- A me pare una querelle, se così si può chiamare montata quasi sul nulla poiché i sindacati hanno fatto, nel bene e nel male, solo il loro mestiere, basta leggere la nota sindacale che mai accusa apertamente il direttore Felicori di lavorare troppo. Con l’attuale contingenza economica e la disoccupazione che mette a rischio la tenuta sociale, tutto serve fuorchè la “caccia alle streghe” che diventa ancora più pretestuosa se prende a pretesto la disoccupazione imperante per cercare di intaccare quelle tutele di legge costate, nel tempo, lacrime e sangue.

Il sindacato per primo, ma anche gli altri, facciano “mea culpa” per i mega stipendi. Serve sindacato vero non corporativismo e nuove tutele sociali per chi, non avendo un lavoro, non ha neanche la necessaria tutela sindacale. Non stanno meglio i tanti giovani che tra sacrifici e incertezze si spendono per “l’autoimpiego” trovando, a volte, al di la dei proclami, non certo il cammino facile. Oggi la tutela sociale va completamente rivista. Uno Statuto sociale che affianchi lo Statuto dei lavoratori . Può sembrare utopico , ma non era forse utopica, al tempo, anche la legge 300?

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