Acquedolci – “Peppino Impastato. La Memoria difficile “va a scuola”

Al tavolo, oltre alla dirigente scolastica dottoressa Giuseppina Trifirò, l’autore Pino Manzella, il Presidente dell’Associazione “Peppino Impastato”, Carlo Bommarito, e Caterina Blunda, presidente dell’associazione Asadine, e la “frizzante” storica ermeneutica dell’arte Felicia Lo Cicero.

La dirigente: L’incontro fa parte delle attività di Educazione Civica, portato avanti nel corso dell’anno. “Abbiamo- continua- dedicato risorse ed energie per sensibilizzare i discenti sui principi della legalità e dell’impegno civico”. Chapeau all’iniziativa e un bravo agli studenti che con le loro domande – grazie all’impegno dei docenti come Anna Calcò che ha seguito le varie fasi ante e post presentazione – hanno reso partecipata la giornata.

“Peppino Impastato. La memoria difficile” di Pino Manzella è stato presentato, nei giorni scorsi, nella capiente palestra comunale dell’Istituto comprensivo di Acquedolci. Al tavolo, oltre alla dirigente scolastica dottoressa Giuseppina Trifirò, l’autore Pino Manzella, il Presidente dell’Associazione “Peppino Impastato”, Carlo Bommarito, e Caterina Blunda, presidente dell’associazione Asadine, e la “frizzante” storica ermeneutica dell’arte Felicia Lo Cicero.

Il libro – trentanove testimonianze dei compagni di Peppino che arricchiscono ulteriormente il ricordo dell’eroe antimafia -“caduto due volte sul campo” per via dei depistaggi iniziali – ha catturato l’attenzione del pubblico presente, tra cui alcuni giornalisti che hanno avuto modo di apprezzare, oltre alla validità dell’iniziativa, anche la valenza artistica dell’edificio diligentemente arricchito dagli artisti Antonello Perrone e Giuseppe Campisi, in servizio nel plesso scolastico e che, con la loro opera, hanno contribuito a rendere la scuola un “unicum”.

“Si è trattato – spiega la dirigente – di un momento di grande valore educativo per i nostri studenti. La presentazione del libro di Manzella su Impastato – eroe antimafia il cui coraggio e la cui tenacia rappresentano un esempio per le nuove generazioni – è stata arricchita dalla presenza dei suoi compagni di vita e di impegno sociale. I ragazzi hanno avuto l’opportunità unica di confrontarsi direttamente con chi ha condiviso le sue stesse esperienze e delle quali oggi è testimone”. L’incontro fa parte delle attività di Educazione Civica, portato avanti nel corso dell’anno. “Abbiamo – continua la stessa Trifirò – dedicato risorse ed energie per sensibilizzare i discenti sui principi della legalità e dell’impegno civico.

Attraverso lezioni, laboratori interattivi, incontri con le forze dell’ordine e testimonianze dirette, si è cercato di trasmettere ai nostri ragazzi il valore del rispetto delle regole e della partecipazione attiva nella società. Ascoltare i racconti di Pino Manzella, Carlo Bommarito e Caterina Blunda è stata una bella esperienza per i nostri giovani studenti, che hanno “toccato con mano” la forza e il coraggio di coloro che hanno dedicato la propria vita alla lotta contro la mafia.”

A rafforzare le parole della dirigente il religioso silenzio osservato per oltre due ore – cosa non facile – dai “cittadini del domani”. E si, l’argomento già interessante di suo, è stato anche arricchito dalla verve di Felicia Lo Cicero, il cui “credo” per chi si è speso e si spende per cause giuste è massimo.

Parole appassionate e sentite, unitamente alle riflessioni scaturite dal dibattito, hanno permesso – ha concluso “fuori dal set” la dirigente – di approfondire la conoscenza di un periodo storico buio del nostro Paese e di comprendere il sacrificio di chi ha dedicato la propria vita alla lotta contro la mafia, trasmettendo un monito chiaro: non arrendersi mai di fronte alle ingiustizie e impegnarsi costantemente, attraverso uno sguardo attento alla realtà, per costruire un mondo migliore.

Che dire? Chapeau all’iniziativa e un ‘bravo’ agli studenti che – con le loro domande e grazie all’impegno di docenti come Anna Calcò, che ha seguito le varie fasi ante e post presentazione – hanno reso partecipata la giornata.

Enzo Caputo

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