NASO – QUEL 10 AGOSTO DEL ’43 –  PARLA CONO BONTEMPO CLASSE 1928

In posizione avanzata c’era sono un tedesco con una mitragliatrice a sbarrare il passo agli americani. Era solo ma deciso a resistere oltre ogni umana immaginazione. Gli americani erano tanti e lui era da solo ma sparava, continuava a sparare, nastri su nastri.
Sapendo che il suo gesto lo avrebbe sicuramente condannato a morte, si impadronì di un’arma (forse una pistola) e continuò a sparare finché non venne ucciso dalla rabbiosa reazione americana.
Le ricerche continuano anche interessando il competente Ministero tedesco per sapere se magari si riesce a sapere il nome e se gli è stata conferita, come meritava la Croce di Guerra.
Era una calda mattinata del 10 agosto del 1943 quando gli americani impattarono con le postazioni avanzate della “Linea Tortorici”. Cono Bontempo -Un bene immateriale senza se e senza ma- classe 1928 di Naso, per la precisione della contrada Munidari allora era un ragazzo di 15 anni, ma ricorda ancora come se fosse ieri.
La memoria storica, si sa, non abbandona mai. I tedeschi- dice – avevano occupato la statale 116 da Naso a Castell’Umberto ma avevano però lasciato una postazione a Due Fiumare, davanti al ponte di ferro. In posizione avanzata c’era sono un tedesco con una mitragliatrice a sbarrare il passo agli americani. Era solo ma deciso a resistere oltre ogni umana immaginazione. Gli americani erano tanti e lui era da solo ma sparava, continuava a sparare, nastri su nastri. (la mitragliatrice era probabilmente una mg 42 e, aggiungiamo noi, cambiava canne su canne, come e quando poteva) Gli americani serravano sotto ma non passavano, inchiodati al terreno dal tiro tedesco. Passavano le ore e Hans (nome di fantasia del giovanissimo mitragliere) continuava a sparare.
Per mettere a tacere la posizione tedesca, gli americani, dopo aver subito diverse perdite, “ lanciarono tanto fumo ma proprio assai” dice Cono- una cortina fumogena che permise loro di aggirare la posizione inosservati. Accecato e preso alle spalle venne fatto prigioniero. Hans però non si diede per vinto e- racconta Bontempo – approfittando di un momento di distrazione del nemico, sapendo che il suo gesto lo avrebbe sicuramente condannato a morte, si impadronì di un’arma (forse una pistola) e continuò a sparare finché non venne ucciso dalla rabbiosa reazione americana.
Era giovane e, mentre alcuni militari italiani disertavano rifugiandosi a Munidari in abiti civili in attesa di consegnarsi agli americani, si sacrificò, nel bene e nel male, per la Patria e per l’Alto senso del Dovere e dell’Onore. Probabilmente i mitraglieri erano due ma a lasciare traccia indelebile nella memoria di Bontempo e di tutti nella zona, fu ovviamente solo uno. L’episodio, seppur ce ne fosse stato bisogno, data la serietà e  la precisone di Bontempo- trova conferma a pag. 101 nel libro di Giovanni Sardo Infirri – “La guerra sui Nebrodi “.
Scrive infatti Sardo Infirri:- Gli americani urtarono il 10 agosto  gli avamposti tedeschi ad ovest del fiume Zappulla e riuscirono ad “occupare  un caposaldo di difesa del ponte stradale” Di più L’autore non dice ma sicuramente le fonti da lui consultate non sono certo scese nei particolari della lunga ed estrema difesa. Sta di fatto però che le tre fatidiche ore permisero ai tedeschi di organizzarsi a difesa e successivamente a defluire sulla direttrice oltre Brolo.  Un episodio dimenticato con il giovane combattente morto e magari dato per disperso o forse non ricordato quanto meriterebbe. Le ricerche continuano anche interessando il competente Ministero tedesco per sapere se magari si riesce a sapere il nome e se gli è stata conferita, come meritava la Croce di Guerra.
Enzo Caputo
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