Castell’Umberto – Ad occhi chiusi – convegno antimafia con Vincenzo Agostino e i misteri italiani

Una, tante zone grige, difficili da illuminare almeno fin quando i protagonisti saranno ancora in vita. “Verità vo cercando” e con loro la cerchiamo pure noi. Forse dove la Giustizia stenta ad arrivare può ipotizzare la Storia di questa martoriata giovane Repubblica a partire dalla Strage di Portella della Ginestra

Serata antimafia ieri nella Villa Sandro Pertini con la partecipazione di Vincenzo Agostino padre del poliziotto Antonino Agostino (ucciso il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini con la moglie Ida Castelluccio, sposata appena un mese prima e incinta di due mesi) e, in videoconferenza, con il Sostituto Procuratore della Repubblica Alessandro Liprino originario di Castell’Umberto. Al tavolo il Presidente Giorgio Lionetto dell’Associazione “Nova Aetas” che ha organizzato il convegno “Ad Occhi chiusi”, il Sindaco di Castell’Umberto Veronica Maria Armeli, Francesca Pietro Paolo Vice Presidente dell’ACIO, Associazione antiracket di Capo D’Orlando, Luca Franchina, Vicepresidente di “Nova Aetas” e lo studente di giurisprudenza Alessandro Randazzo che ha concluso i lavori.

Interessanti i temi:-Ergastolo ostativo e 41 bis trattati dal Magistrato, diritto alla difesa sempre e comunque di cui ha parlato il Sindaco nella veste di avvocato e la necessità di organizzarsi e reagire a pizzo e intimidazioni di cui all’intervento della Pietro Paolo. I giovani “Nova Aetas” hanno rilanciato forte il messaggio di Giovanni Falcone e Paolo Bersellino perché- come riporta la locandina, “Bisogna cambiare nel quotidiano per incidere nel tempo”. “Verità vo cercando”. Nino Agostino dava la caccia ai latitanti mafiosi forse sotto copertura nei servizi segreti, che però, non lo ammisero mai.

Fu solo la mafia ad ucciderlo? Difficile pensarlo perché in 30 anni un processo non è mai stato celebrato. E solo da qualche anno grazie all’ex procuratore generale a Palermo Roberto Scarpinato, qualcosa si muove. Fu la mafia a far tutto da sola, si disse e ripeté sino alla nausea. Difficile crederci. Vincenzo Agostino, la moglie e la sorella non ci hanno mai creduto.

Come potrebbero? Forse dove la Giustizia stenta ad arrivare può ipotizzare la Storia di questa martoriata giovane Repubblica a partire dalla Strage di Portella della Ginestra, passando dalle successive lotte per il potere siciliano che videro intrecciarsi pericolosamente mafia e politica magari fin dentro le segrete stanze romane.

Omicidi eccellenti e non, rigurgiti di poteri duri a morire, carriere sospette e omicidi certi di Magistrati e misteriose sparizioni di Agende (rosse) i cui contenuti potrebbero, forse fare tremare l’ossatura politica del Paese.

Una, tante zone grige, difficili da illuminare almeno fin quando i protagonisti saranno ancora in vita. “Verità vo cercando” e con loro la cerchiamo pure noi.

Enzo Caputo

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