Una nuova atipica forma di verismo che giocoforza non può palesarsi.

“Canzoni sotto la luna” – questo il titolo della raccolta di poesie – seconda edizione- della scrittrice sanfratellana Lia Ricciardi con la prefazione di Mariangela Manasseri.

“Il libro – scrive Manasseri – è una raccolta di poesie, composta durante gli anni giovanili. I versi, bevi e immediati narrano del vissuto ancora recente e dello sguardo ad un orizzonte che pian piano si rivela.

L’acqua cristallina e musicale nel suo moto, è lo specchio in cui di continuo le sue emozioni si riflettono e si espongono.” – “Ascolto la voce muta/ dell’immenso e/ sotto la volta/ del cielo di cobalto/ ridonda di echi del cuore”.

Basterebbero solo questi versi di nuovo ermetismo per autorizzare l’accostamento dell’autrice ad Ungaretti ma il senso dell’arcano, effetto di un vissuto sospeso tra un morente illuminismo “mai nato” e il neo verismo dell’animo sembrano condurre le porte del cuore dell’autrice verso una nuova atipica forma di verismo che giocoforza non può palesarsi.

“La voce greve del vento /mi parla all’imbrunire/ fra gli scogli muti/ del mare d’inchiostro.

Enzo Caputo