Il plenum del Csm (Consiglio superiore della magistratura) ha deciso nel voto di ieri pomeriggio. E’ stato un testa a testa con l’attuale Procuratore facente funzioni Rosa Raffa: 15-14 il minimo scarto in favore di D’Amato.

Erano quindici inizialmente i magistrati in lizza per il posto di Procuratore capo a Messina. Erano tutti nomi di prestigio, la maggior parte in servizio tra Sicilia e Calabria, molti con un bagaglio di esperienza importante per la loro attività contro Cosa nostra siciliana e la ’ndrangheta calabrese. Alcuni avevano già lavorato a Messina.

Antonio D’Amato è stato componente togato del Csm, eletto nell’ottobre del 2019. Dal 2015 al 2019 è stato Procuratore aggiunto a Santa Maria Capua Vetere. Ha iniziato il suo percorso professionale da sostituto alla Procura di Palmi nel 1989.

Dal marzo del 1993 è stato alla Procura di Napoli, poi ha proseguito il suo impegno alla Dda (Direzione distrettuale antimafia).

Dopo il mandato al Csm nella scorsa consiliatura, come ultimo incarico era tornato da aggiunto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere.