Il gruppo consiliare di minoranza di Capo d’Orlando “CambiAmo Capo” ha presentato una interrogazione sugli avvisi di pagamento delle bollette idriche per l’anno 2022.
Di seguito l’interrogazione presentata dai consiglieri Renato Mangano, Sandro Gazia, Giuseppe Truglio, Linda Liotta e Felice Scafidi.
“In questi giorni – si legge nell’atto – i cittadini utenti hanno ricevuto avvisi di pagamento relativi alla fatturazione per la fornitura di acqua potabile per l’anno 2022 con consumi presunti e conguaglio sulla prossima fattura;
Tali fatture riportano diffusi errori di calcolo matematico sia nelle moltiplicazioni che nelle addizioni, con totali che sembrano frutto di mere alchimie, le uniche bollette /fatture che apparentemente non riportano errori sono quelle con importo 11 € che corrispondono ad un consumo di zero mc.
Molte riportano letture presunte al 31/12/2022 ben superiori al reale consumo con importi per le eccedenze che di fatto vengono conteggiati con una fascia più alta di addebito, importi sicuramente non dovuti, che appesantiscono in modo inopportuno le stesse bollette in un momento storico in cui ogni singola famiglia fatica a far quadrare i conti mensili. Ritenuto che:
Recarsi presso gli uffici comunali e/o inviare, come da regolamento, richieste di chiarimento, richiede tempo ed il tempo oltre ad essere prezioso per ciascuno è anche fonte di reddito per i lavoratori e non può certamente essere sprecato per errori altrui;
Non trattasi di errori isolati ma diffusi;
La consegna è avvenuta ben oltre la data di scadenza;
Erroneamente viene riportato che in caso di recapito oltre la data di scadenza è ammesso il pagamento entro 15 giorni dal ricevimento senza sanzioni ed interessi ma in realtà l’art. 36 del nuovo regolamento approvato recita: “La fattura sarà recapitata nel luogo di fornitura o ad altro indirizzo indicato dall’utente che dovrà provvedere al pagamento integrale secondo le modalità ed i termini indicati nella fattura stessa. Tali modalità e termini potranno variare nel corso del contratto, garantendo in ogni caso un periodo non inferiore a 20 giorni tra la data di emissione ed il termine di pagamento”. Chiaramente nel caso de quo la data di emissione corrisponde alla data di consegna e quindi da questa dovrebbero decorrere 20 giorni previsti e non i 15 indicati, comunque trattandosi di posta ordinaria e non di raccomandata non si potrà avere certezza della data di consegna.
Tutto ciò premesso, considerato e ritenuto, si interroga il sindaco per conoscere e/o sapere:
Se intende revocare, in autotutela, gli avvisi/fatturazione già emessi poiché palesemente irregolari;
Se intende procedere alla corretta quantificazione dei consumi o quantomeno, nei casi di mancata lettura, non onerare i cittadini, per consumi presunti, di importi eccedenti le soglie dei consumi degli anni precedenti, in attesa del successivo conguaglio;
Se ha già disposto una verifica interna che lo metta in condizione di spiegare ai cittadini le dinamiche di tali errori;
Se intende porgere le scuse ai cittadini, a nome suo e della sua Amministrazione, per gli ennesimi disagi e preoccupazioni ingenerati.
Si chiede risposta scritta e soprattutto immediati atti consequenziali”.