IMPRESE & FUTURO – Giuseppe Pettina: Dalle forze politiche un atto di chiarezza

Cosa vogliono fare con i bonus edilizi, o meglio con il 110%? Ci vuole chiarezza ed idee chiare. L’appello delle imprese e dei consorzi impegnati tra cantieri, banche, credi  e speculazioni, a difendere posti di lavoro ed il loro stesso futuro.
la nota di Giuseppe Pettina
Ancora una volta è Giuseppe Pettina, direttore generale del consorzio stabile Cassiopea, a farsi portavoce del disagio di un grande comparto produttivo e occupazionale nazionale.
“E’ importante per il futuro della media e piccola impresa avere certezze sul proprio futuro. In nessuna agenda di programma dei politici, in nessun programma elettorale si parla del lavoro nei cantieri, di futuro, di sviluppo legato al Superbonus.
Comprano i crediti al 20/30%
Solo avendo chiarezza – dice Pettina – si possono fare programmi e investimenti, e capire, se tutto rimane immobile –  quanto tempo rimane per il Fallimento del settore,. Solo avendo positive prospettive si possono immaginare  nuove ed auspicabili Primavere.” Ed ancora il manager aziendale, impietosamente, aggiunge: “Nel fallimento delle imprese, nel crollo dei posti di lavoro, i “grandi”, le banche, i fondi finanziari e non solo questi continueranno a fare sciacallaggio e speculazione, comprando i crediti al 20/30%. Una sorta di rottamazione all’inverso”.
Durissimo l’attacco dei vertici della Cassiopea. Oggi questo Consorzio è impegnato in una serie di incontri dedicati alla sicurezza nei cantieri, a chiudere accordi con azienda primarie nel campo del green e delle energie alternative, ed è pronto a far i conti con la scommessa dei project financing.
“Noi non stiamo con le mani in mano, rappresentiamo centinaia di posti di lavoro, oltre cento cantieri aperti in tutt’Italia – in tutto ne sono stati aperti più di 160 – , l’ultimo ad Arona nel novarese, siamo pronti a chiudere contratti a Dubai e nel cuore dell’Europa del Est, ma stiamo ben piantati sulla nostra terra – afferma Giuseppe Pettina – . Qui lavoriamo, abbiamo il cuore, ma vogliano certezze dalla politica. Siamo stati in silenzio in queste settimane, aspettando anche dai proclami elettorali nuove news sul futuro del 110% Superbonus. Ma tutto tace, e la cosa non ci piace affatto.
non ci piace
Abbiamo parlato con chi in questi giorni, onorevoli e loro amici, hanno chiesto incontri alla ricerca di voti. Ci accorgiamo che sono sono confusi, hanno idee poco chiare. Questo succede quando il politico non è un tecnico, no n si affianca a chi ha le giste competenze, ed è distante dai problemi del quotidiano, di chi deve fare i conti a fine mee con bollette, gas, benzina, energia, costi per mangiare. Questo – ribadisce Pettina – non ci piace”.

Ed intanto la notizia del giorno è che il Superbonus ci farà abbassare le bollette: ecco come

Gli ultimi dati diffusi dal ministero dell’Economia mostrano un aumento sostanziale del gettito Iva: quanto influisce il successo del Superbonus e cosa accadrà
A meno di venti giorni dalle elezioni del prossimo 25 settembre, l’Italia si ritrova nel bel mezzo di una crisi energetica mai vista prima nella storia recente.
Il rincaro esponenziale del costo delle bollette sta gettando nello sconforto migliaia di aziende: molti proprietari si ritrovano costretti a saldare importi per luce e gas il cui valore è aumentato dalle quattro alle cinque volte rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Una situazione davvero critica in cui molti imprenditori sono costretti a prendere provvedimenti emergenziali a cui non avrebbero mai voluto ricorrere, come la chiusura degli stabilimenti o la cassa integrazione.
In questo quadro drammatico uno spiraglio di luce è arrivato in queste ore dall’ultimo monitoraggio di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. In particolare, nel report vengono evidenziati i numeri estremamente positivi del Superbonus 110%, una misura molto dibattuta e spesso contestata ma che sta avendo un successo molto importante nel nostro Paese.

Bollette sempre più alte, ipotesi di abbassarle grazie al Superbonus

A fare chiarezza ci ha pensato il ministero dell’Economia, che sempre in queste ore ha divulgato le ultime cifre relative alle entrate tributarie per lo Stato. Quello che emerge è che nel periodo tra gennaio e luglio del 2022, gli introiti per l’erario pubblico sono aumentati dell’11,7% (pari a 30,3 miliardi di euro). I tecnici del Tesoro hanno individuato tre cause principali: gli effetti del decreto Rilancio, quelli del decreto Agosto e l’incremento dei prezzi al consumo che hanno influenzato la crescita del gettito dell’Iva. Ed è proprio quest’ultima voce (dal valore di 1,37 miliardi) che potrebbe fare la differenza per l’abbassamento delle bollette.
Infatti, se le entrate per lo Stato sono aumentate grazie all’Iva, ciò lo si deve in buona parte anche alle spese sostenute dalle imprese edili per effettuare i tantissimi lavori relativi al Superbonus. E siccome si stima che oltre il 50% dei progetti approvati in tutta Italia siano stati portati a compimento, questo significa che le aziende hanno già speso moltissimi soldi per attrezzature, dipendenti e acquisto delle materie prime. Tutte risorse che hanno contribuito ad innalzare il gettito dell’Iva e che il prossimo esecutivo, chiunque sarà a presiederlo, potrà quindi utilizzare per calmierare il prezzo di luce e gas inserito in bolletta.
}