Le tre liste in corsa per le amministrative presentate per ovvi motivi nel 2022, erano già in embrione nel 2017, quando Nino Musca, nuovo alla politica paesana, vinse senza se e senza ma, l’allora Sindaco Vincenza Maccora scalzandola di ben 467 voti. Infatti i sinagresi diedero a Musca 1162 consensi contro i 695 dell’uscente.
Un terremoto elettorale, ma non una sorpresa, dovuto alla vasta aggregazione politica che si era formata attorno al “volto nuovo” e al “Lustro” che lo appoggiava. Con lui c’erano tutti da Carmelo Rizzo, Emanuele Giglia, Giovanni Bucale, Lidia Gaudio… tanto per fare alcuni nomi. Sinagra voleva cambiare dopo la sindacatura Maccora e aveva puntato su Musca che incarnava il cambiamento e la possibilità di farlo. “Noi siamo Altro “aveva sostanzialmente e sinteticamente detto Musca sul palco.
E “altro” era quello che voleva gran parte di Sinagra. Insomma si era creata una politica di larghe intese necessaria al cambiamento. E cambiamento fu e pure blindato nel tempo dai 467 voti di scarto che davano agli allora “alleati” la sicurezza necessaria per cominciare a pensare “in proprio” riappropriandosi, se così si può dire, delle appartenenze politiche e della democrazia in esse insita ancorché delle naturali e legittime aspettative personali. Il tutto caratterizzato da reciproca collaborazione amministrativa almeno fino qualche tempo fa quando cominciano ad evidenziarsi le prime crepe e conseguenti rimpalli di responsabilità. Crepe realmente motivati per alcuni; per altri funzionali agli assetti in itinere dettati dalle scadenze elettorali.
La neo amministrazione Musca, all’inizio non ebbe vita facile, stretta come si trovò tra un passivo di tre milioni di euro su un bilancio di quattro milioni (dati diffusi nel 2022, a consuntivo dall’amministrazione uscente). L’entusiasmo c’era, le competenze e la passione pure e giorno dopo giorno “Oggi”-continua la relazione Musca – L’anticipazione di cassa, gli stipendi e le fatture non pagati sono pari a zero mentre i finanziamenti ottenuti ammontano a 12.844.343,90 euro.
Questo – aggiunge chi scrive- è un risultato di tutto rispetto che si chiama, per dare un nome a passione, competenza ed entusiasmo, Musca, Rizzo, Gaudio, Sinagra, La Cava, Bucale, Mancuso, Leonardo e, a seguire, tutte le compagini consiliari. Tanto si è fatto. Magari si poteva fare di più si chiede l’uditorio ascoltando i relatori. Pare però che nel ridente paesino nebroideo- i cui cartelli d’ingresso recitano “La perla dei Nebrodi”, certe commistioni sono dure a morire ed è lecito pensare che possano avere vanificato tra “interferenze e quarantene” quel poco che poteva essere fatto in più. Così è se vi pare – avrebbe detto Pirandello- o meglio: così vuole l’assetto democratico italiano. Il risultato, al di la delle “normali contrapposizioni”, ha determinato una campagna elettorale, ad oggi, pulita. “Serena “-per usare un termine di Nino Musca- comune anche a Carmelo Rizzo ed Emanuele Giglia che gli contendono la poltrona di primo cittadino.
Tre liste nate da un’unica aggregazione originaria, anche se non è giusto dire da un unico ceppo ideologico. “Noi x Sinagra Emanuele Giglia Sindaco” una passata candidatura alle regionali, non poteva che essere il naturale epilogo di chi in quel paese si è fatto politicamente le ossa, facendo negli anni, paziente e ferma opposizione e proponendo alternative sin dai tempi di Panariello che può essere considerato il suo mentore. “Fortemente Sinagra- Nino Musca Sindaco” – recita il simbolo di chi punta, convinto di meritarlo, al secondo mandato- sottolineando, nel simbolo il binomio intelligenza- idea. Mentre chi da sempre- con passione e “cocciutaggine” – ha contribuito in silenzio a tirare la carretta, non poteva che scegliere a simboleggiarlo la scritta “Presenti per Sinagra” coniugata con “Carmelo Rizzo Sindaco”.
Tre poli che attraggono volti già noti della politica e new entries- pentagrammi sociali- la cui “bontà” politica non lascia dubbi. Su tutti la prova del fuoco del 12 giugno prossimo quando i singresi dovranno scegliere i volti dietro i visi. Trenta candidati per dieci consiglieri comunali su 2700 abitanti e con l’effetto trascinamento assieme al voto disgiunto in “agguato” che- è lecito pensare – questa volta farà sentire i suoi micidiali effetti. Tanti candidati rispetto agli abitanti? Manco a dirlo. Sinagra ha saputo fare di meglio, o di peggio a secondo dei punti di vista, con le quattro liste del 2012.
E il passato politico, l’appartenenza e il suo “volteggiare”? Siamo appena usciti dal “Secolo breve” e un microcosmo che si rispetti ne fa propri gli effetti, guai se così non fosse, i solchi diventerebbero trincee. Tutto si plasma e riplasma- magari fino all’ultima notte.
Enzo Caputo
Ecco, nell’ordine, le liste degli aspiranti consiglieri:
“NOI X SINAGRA EMANUELE GIGLIA SINDACO”. Giovanni Bucale Giuseppe Caminiti Ilenia Ciminata Cono Alessandro Costantino Giuseppina De Prisco Lidia Gaudio Daniela Giaimo Vincenzo detto Enzo Naciti Valeria Orifici Salvatore Russo Battagliolo Assessori designati: Giovanni Bucale, Daniela Giaimo e Vincenzo Naciti detto Enzo
“PRESENTI PER SINAGRA CARMELO RIZZO SINDACO“ Gabriela Faranda detta Gabriella Renè Domenico Faranda Gioele Antonino Fasolo Ferdinando Galluzzo Daniele Gregorio Mario Maniaci Patrizia Ricciardello Alessio Rosetta Michela Sinagra Maria Carmela Valuri Assessori designati: Gioele Antonino Fasolo e Alessio Rosetta.
“FORTEMENTE SINAGRA NINO MUSCA SINDACO” Agnello Leo Agnello Angelina Faranda detta Angela Concetta Ioppolo Guglielmo Lacava Marzia Rita Mancuso Antonino Mola detto Nino Antonino Natalotto detto Nino Michele Orifici Francesca Ratto Antonella Russo Assessori designati: Bonfiglio Simone, Lacava Guglielmo, Mancuso Marzia Rita.