Sinagra – La notte di Pasqua si svolge la tradizionale processione notturna di San Leone

La statua di San Leone, il protettore del paese, viene trasferita dalla chiesa di campagna a quella Madre del centro con la celebre corsa del Santo e fedeli dal ponte alla piazza.

Sinagra la sera-di-Pasqua- san leone

Quest’anno cade anche il quinto centenario della nascita della parrocchia San Michele Arcangelo. Per tale occasione sarà aperta al pubblico la mostra degli oggetti sacri che hanno accompagnato la chiesa di Sinagra nei suoi 500 anni; la stessa processione notturna si svolge con alcune aggiunte che collegano tradizioni e storia.

Dalle ore 16 del giorno di Pasqua verranno trasferite dalla chiesa madre a quella dell’Addolorata le statue di Santa Caterina d’Alessandria e San Giovanni Battista ripetendo un’antica tradizione, interrotta una trentina di anni fa per il restauro delle due statue divenute fatiscenti. Alle 18 sarà celebrata dall’arciprete don Enzo Fulgenzi la messa nella chiesetta  rurale dove la statua di San Leone vi dimora dalla domenica successiva al quattro novembre fino alla sera di Pasqua. All’imbrunire, posto il Santo sul fercolo, prende il via la processione accompagnata dalle note musicale della locale banda musicale e dal grido festoso di “ Viva a Santu Lio” intonato dai numerosissimi fedeli che ogni anno accorrono per accompagnare il Santo che a passi lenti percorre un tratto di provinciale sulla Ucria – Sinagra.

sinagra san leonePer molti è anche l’occasione per una rilassante passeggiata sotto le stelle. Intorno alle ore 22 Santo e fedeli arrivano al ponte del paese, dove si prepara una grande emozione che si ripete da tempo immemorabile: con fuochi d’artificio e fumogeni s’illumina di colpo il passaggio sul ponte e, al grido di “ Viva a Santu Lio”, Santo e migliaia di fedeli partono e, con una corsa sfrenata, si portano nella piazza centrale del paese, la San Teodoro, dove attendono le statue di San Giovanni e Santa Caterina.

Quest’anno seguirà una breve sosta in cui l’arciprete illustrerà la cinquecentesca chiesa Madre, disegnata nelle spalle di San Leone. La stessa che durante l’alluvione del 6 giugno del 1827 fu travolta dal fiume che esondò travolgendo la chiesa madre di San Nicolò e alte 4 chiese minori con un buon numero di case.

L’evento fu descritto dall’allora Arciprete Don Ferdinando Salleo in una emozionante lettera indirizzata al vescovo di Patti con cui riferiva sui danni che la Chiesa aveva patito e dava consigli sul da farsi per dare una nuova chiesa matrice ai sinagresi. Per l’occasione questa lettera sarà letta a tutto il pubblico presente dal Professore Cono Messina che gentilmente ha acconsentito a farlo.

Seguiranno i fuochi d’artificio- Al termine la processione riprenderà  il cammino fino alla chiesa Madre, dove si concluderà con La Benedizione impartita dall’arciprete Don Enzo Fulgenzi.

Domenico Orifici

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