Roma – Coronavirus: arrivano 400 milioni per le emergenze alimentari

Conte fa la guerra al Coronavirus mentre certa politica la fa a lui e questo mentre medici e infermieri, eroi per forza, si sacrificano ancora con “le scarpe rese di cartone” da chi, non certo l’attuale Governo, la sanità l’ha saccheggiata, privatizzata e depotenziata. Un po’ come quando in Africa il Feldmaresciallo Rommel faceva la guerra agli inglesi mentre a Roma la facevano a lui.
A Roma la legge di Murphy non fa dormire sonni tranquilli. Per scongiurare il peggio il Governo ha stanziato quattrocento milioni di euro per buoni spesa e viveri da distribuire a chi, in questi tempi, specie in nero, privo di lavoro e senza altri redditi, non riesce a farcela.
La misura, voluta per fronteggiare i primi sintomi del fermo economico forzato e anche per arginare la possibile ondata di rabbia, sarà gestita dai Comuni. Soldi da spalmare tra i circa 8000 Enti della penisola che rappresentano probabilmente un primo intervento d’emergenza nell’emergenza. Statisticamente potrebbe sembrare cosa di poco conto ma il discorso cambia se si tiene conto che sono misure spicciole e immediate che faranno sentire subito i suoi effetti e che si affiancano a cifre ben più sostanziose.
Il presidente Conte ha infatti licenziato un nuovo dpcm che dispone 4 miliardi e 300 milioni a valere sul fondo di solidarietà comunale per dare ossigeno ai bilanci degli Enti. L’anticipo, tramite ordinanza di protezione Civile, consentirà ai Comuni di distribuire appunto buoni spesa e di erogare generi di prima necessità alle persone sole e in difficoltà economica, grazie alla catena del volontariato e del terzo settore. Il Governo sta sul problema, è attento ai piccoli segnali e Conte e il suo Stato Maggiore si stanno meritando, a pieno Titolo, il ruolo di Esecutivo.
Come uno stratega che si rispetti, il Presidente, oramai smarcato da Salvini e libero di esprimersi al meglio; programma gli interventi e muove le riserve spostandole nei punti più caldi del Fronte per chiudere le falle- e sì il linguaggio che si addice all’argomento non è quello civile perchè non renderebbe l’idea della gravità della situazione.
Nello specifico, quasi una riserva “regimentale”, messa a disposizione dei sindaci per gli interventi più urgenti per assicurare un pasto a tutti ed evitare pericolose “Rivolte del pane “ di “sabaudia” memoria. Ora come allora, da Palermo a Bari, la “pancia” rumoreggia” magari, ora come allora, fomentata da chi al bene dell’Italia antepone miseri interessi economici e di pessima politica.
Il sindaco Leonluca Orlando, non ha peli sulla lingua” Sciacalli professionisti che si alimentano nel sottobosco mafioso”. E così, mentre la prima linea sembra tenere e i contagi registrano una timidissima, ancora non speranzosa, flessione, l’Italia dimostra, nei comportamenti, di essere attorno al suo Lider malgrado il social vengano inondati di fake news la cui falsità andrebbe punita con tutto il vigore che la gravità della situazione impone.
Certo nessuno poteva aspettarsi che il Conte stretto tra “due Presidenti” si sarebbe trovato a gestire un’emergenza di portata mondiale e che, per l’occasione, avrebbe tirato fuori le doti del buon “avvocato del popolo italiano” come lui stesso ebbe a definirsi.
La battaglia è solo all’inizio e le mosse dell’esecutivo sono mirate con efficacia nel tempo e nella sostanza. L’Europa sembra lontana. Il Presidente Mattarella è esplicito “«L’Europa capisca la gravità della minaccia, o sarà tardi…Abbiamo altre volte superato periodi difficili e drammatici. Vi riusciremo certamente – insieme – anche questa volta».
Il Presidente è chiaro, la mano resta tesa perchè la linea del fronte interessa tutti gli Stati dell’Unione. E’logico aspettarsi linee difensive diverse a seconda dei vari comandanti, dalla portata degli attacchi del Coronavirus e dei teatri d’operazione. Normale che ogni generale sia restio a cedere “divisioni economiche e sanitarie” che potrebbero essergli utili da un momento all’altro. Un parallelismo salta subito all’occhio.
Conte fa la guerra al Coronavirus mentre certa politica la fa a lui e questo mentre medici e infermieri, eroi per forza, si sacrificano ancora con “le scarpe rese di cartone” da chi, non certo l’attuale Governo, la sanità l’ha saccheggiata, privatizzata e depotenziata. Un po’ come quando in Africa il Feldmaresciallo Rommel faceva la guerra agli inglesi mentre a Roma la facevano a lui. Con una differenza però: il coronavirus potrebbe non essere un ammiratore di Badoglio.
Enzo Caputo
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