Brolo – Acqua non potabile: la minoranza accusa che non c’è stata tempestività e chiede dimissioni!

Il Gruppo di minoranza aveva pubblicamente denunciato nel mese di luglio 2017, dopo una ispezione ai locali dell’acquedotto, la situazione di gravissimo degrado dei serbatoi e degli impianti dell’acquedotto comunale.

Invece di effettuare una adeguata manutenzione e la costante clorazione dell’acqua al fine di risolvere il grave problema ed eliminare i consequenziali rischi, il sindaco ha colpevolmente sottovalutato la questione.

Oggi, a distanza di mesi, i nodi sono inevitabilmente venuti al pettine.

Giovedì 14 giugno l’Asp a seguito degli esami effettuati, dopo aver accertato la nociva presenza di Escherichia Coli, ha comunicato al Sindaco il divieto dell’uso potabile dell’acqua comunale.

Invece di attivarsi immediatamente, adottare i necessari provvedimenti e rendere edotta la cittadinanza, il sindaco ha omesso di intervenire con tempestività, esponendo così ad un grave rischio, la salute di tutti i cittadini di Brolo.

Lunedì 18 giugno – a distanza di ben cinque giorni – è stata finalmente emanata l’ordinanza sindacale di non potabilità che, invece di essere immediatamente portata a conoscenza della cittadinanza con mezzi idonei (ad es. mediante bandizzazione, così come avviene in occasione delle disinfestazioni) è stata esclusivamente pubblicata sul sito istituzionale online.

E solo mercoledì 20 giugno, a seguito del comunicato della minoranza che ha criticato l’inerzia dell’amministrazione e del primo cittadino e dopo che i consiglieri di opposizione hanno ottenuto dagli uffici comunali copia della comunicazione dell’Asp, il sindaco è intervenuto per smentire il vicesindaco Lallaro il quale aveva pubblicamente rassicurato che l’ordinanza fosse stata emanata nell’immediatezza ma, quel che è ancora più grave, per scaricare sugli uffici i ritardi nell’adozione dell’ordinanza medesima.

Aver esposto ad un rischio così grave la salute di uomini, donne e, soprattutto, bambini ed anziani brolesi è atto assolutamente inqualificabile. Aver cercato di sottovalutarlo o di farlo passare nel dimenticatoio è una vile furbata, per la quale non possono essere accampati alibi.

Il primo cittadino sa o dovrebbe sapere che impersona anche l’Autorità Sanitaria del Comune.

Allora, se veramente ritiene di essere responsabile come ha affermato nel suo comunicato, il sindaco eviti di continuare ad offendere l’intelligenza dei brolesi, prenda atto delle sue gravissime responsabilità e, finalmente, si dimetta.

Gruppo consiliare “Per Brolo”

 

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