Milazzo e Barcellona – Il giorno dopo l’alluvione, i cittadini chiedono fatti concreti alle istituzioni

Il giorno dopo il violento nubifragio che si è abbattuto tra i comuni di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto facendo esondare numerosi corsi d’acqua e causando ingentissimi danni sia al territorio che alla popolazione residente, è forte la rabbia dei cittadini e degli amministratori locali che si vedono abbandonati dalla politica regionale e dalle istituzioni e temono che l’evento appena passato non possa essere l’ultimo.

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La popolazione della costa tirrenica messinese ride amaramente e sarcasticamente quando legge i comunicati stampa degli Onorevoli regionali, li trova offensivi contro quelle famiglie che hanno perso tutto in questo evento calamitoso ed esclusivamente propagandistici. Già quattro anni fa la stessa zona si era trovata in ginocchio a causa del maltempo, pure allora tante promesse, tanti faremo per poi ritrovarsi di nuovo punto e daccapo. I cittadini, i sindaci dei Comuni interessati chiedono con forza che dalle chiacchiere si passi concretamente ai fatti. Di attestati di stima e di solidarietà da queste parti non ne può più nessuno.

Bisogna agire in fretta, non c’è più tempo da perdere come afferma il presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli joniche, Domenico Prestipino che afferma:”Siamo stati graziati. Ma i torrenti Pagliara, Savoca e Agrò sono delle bombe pronte ad esplodere. Li devono svuotare in tempi rapidi prima che sia troppo tardi”; la popolazione è a rischio e bisogna intervenire celermente, non c’è più tempo da perdere”.

Va giù duro il sindaco di Santa Teresa, Cateno De Luca che non le manda certo a dire:“Siamo di fronte all’ennesimo fallimento delle politiche regionali di difesa del territorio – sbotta -. Dopo i Pai, le schede, i monitoraggi ed anche le denunzie fatte per evidenziare il pericolo del torrente Savoca, non assistiamo più neanche alle solite dichiarazioni: orami i rappresentanti politici non parlano più. Stiamo andando avanti nel completamento della progettazione. Noi – chiosa De Luca – avevamo tentato di risolvere il problema ma ci è stato impedito per il solito balletto delle competenze. Presenteremo nei prossimi giorni un’ ulteriore denunzia – annuncia De Luca – nei confronti di chi ha la competenza di intervenire e non lo ha ancora fatto”.

Cerca di calmare i toni il responsabile della protezione civile, l’ing. Manfrè, che vedendo gli animi dei cittadini e degli amministratori preoccupati, aggiunge:” Ci vuole un intervento di concerto con l’assessorato al Territorio che è quello competente ed ha un ruolo di coordinamento in questo tipo di attività”.  “Certamente i cittadini sono preoccupati – rimarca il massimo esponente provinciale della Protezione civile, ma anche le istituzioni lo sono. Purtroppo le risorse non le hanno messe a disposizione. E non avendo le necessarie risorse economiche anche le istituzioni hanno difficoltà ad agire sul territorio. Dobbiamo trovare le soluzioni che possano consentire alla popolazione di potersi salvaguardare e di avere un maggiore livello di sicurezza. Per fare un intervento complessivo il tempo ci vuole. Adesso valuteremo, ne parlerò immediatamente con il direttore generale e con l’assessore regionale competente e ragioneremo per fare al più presto gli interventi necessari”.

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