Brolo – “I tre minuti di ripresa”, tra trasparenza, diritto di cronaca e regolamento

Riceviamo & Pubblichiamo * “La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire”

Il gruppo Cambia-menti, è fermamente convinto, che garantire la trasparenza e il diritto di cronaca sia compito di una giusta politica, al fine di assicurare una partecipazione democratica alla res pubblica e che per questo, alle volte, piuttosto che ricorrere alla sterile applicazione di un dettato, sia auspicabile il semplice ricorso al buon senso.

Infatti bastava, laddove il Presidente fosse giunto, come pare,alla determinazione che solo da quella data in poi (visto che per il passato aveva agito diversamente), si dovesse applicare rigidamente il regolamento, invitare per il futuro, i giornalisti presenti in aula, al rispetto delle formalità prescritte in tal senso, piuttosto che impedire loro ogni forma di ripresa, ledendo così la pluralità d’informazione e non solo.

Questo, anche perché noi, siamo certi della sua buona fede. Se c è un regolamento è giusto che “prima o poi” venga fatto rispettare ma i più maliziosi, potrebbero porsi qualche punto di domanda sulle tempistiche di questa scelta, che casualmente, viene resa manifesta dopo l’ uscita dell’articolo”L’Amministrazione Ricciardello è già al capolinea?” di Canale Sicilia. Potrebbe sembrare ciò che non è.

Ovvero un pericoloso principio di censura preventiva all’attività dei giornalisti o di alcuni giornalisti, quelli come direbbe Orwell :” che godono della vera libertà di stampa. (Nel consiglio Comunale, del 29/9/2015 mentre si discutevano tematiche importanti come quella dell’approvazione del Bilancio Stabilmente Riequilibrato per l’ esercizio 2013, il Presidente del Consiglio G. Miraglia, non permette alcuna ripresa all’operatore della testata giornalistica online Canale Sicilia, di cui è voce.

La motivazione addotta, è l’art 2 del Regolamento per le riprese Audio e Video del Consiglio Comunale, che prevede, che per effettuare tali riprese, i soggetti abilitati all’esercizio del diritto di cronaca e/o informazione, debbano munirsi dell’autorizzazione da parte del Presidente del Consiglio, previa apposita richiesta, presentata almeno entro due giorni (e non cinque come asserito dal Presidente Miraglia) lavorativi antecedenti la seduta del Consiglio).

Ciò che lascia basiti non è solo questo improvviso “irrigidimento presidenziale” ma che non vengano concessi neppure quei” tre minuti di ripresa”per il diritto di cronaca sancito non da un regolamento ma dalla Costituzione.

Cambi-menti

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