Per Miraglia e Lionetto il Parco dei Nebrodi in 20 anni non ha raggiunto nessun obiettivo!

Riceviamo & Pubblichiamo *

“Il Parco dei Nebrodi, dopo 20 anni dalla sua istituzione, non ha raggiunto nessun obiettivo; i Comuni che ne fanno parte sono stati abbandonati e le poche attività che l’Ente ha promosso, non hanno portato sviluppo e benefici al territorio”.

Comincia così il comunicato stampa del Comitato di Protesta e di proposta del Parco dei Nebrodi che interviene dopo la presa di posizione del Comune di Floresta dove il Consiglio comunale, all’unanimità, ha deliberato di uscire dal Parco.

“I numerosi divieti – si legge nel comunicato – hanno determinato l’abbandono del territorio che è rimasto nell’incuria totale, con zone di bosco abbandonati, strade impercorribili, fauna inesistente mentre si sono moltiplicati in misura esagerata i predatori come volpi, martore, cinghiali, ghiri che stanno distruggendo tutto”.

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Il comitato – afferma Pietro Miraglia, presidente dell’associazione – fin dalla costituzione del Parco nel 1994, aveva denunciato che questo immenso territorio così gravemente vincolato, avrebbe provocato danni irreversibili. Lo Sport della caccia che con i suoi numerosi appassionati, provenienti da tutta la provincia ed oltre, portava ricchezza nei paesi del Parco, è stato fortemente penalizzato fino alla definitiva espulsione, determinando enormi difficoltà al commercio ed alle strutture ricettive”.

“miraglia e lionetto

Oggi la propaganda politica della Regione Sicilia – afferma Salvatore Lionetto – non potendo accontentare i sindaci del territorio che chiedono investimenti e lavoro, ha deciso di allargare il territorio del Parco ad altri 24 Comuni, molti dei quali, non hanno alcun requisito ambientale e addirittura nel progetto sono inseriti comuni che hanno solo pochi ettari di territorio. I Comuni storici del Parco dei Nebrodi hanno vincolato 85 mila ettari mentre i 24 enti che intendono entrare hanno messo a disposizione, complessivamente circa 5 mila ettari di territorio”.

“L’Ente Parco – continua Lionetto – sbandiera ai quattro venti che l’adesione porterà nuovo sviluppo e soprattutto posti di lavoro mentre invece il Comune di Floresta motiva la sua clamorosa decisione denunciando l’inutilità di un ente che in 20 anni non ha fatto nulla ed i finanziamenti per centinaia di milioni delle vecchie lire sono serviti solo per pagare gli stipendi al personale e senza alcun ritorno finanziario”.

“Il comitato di protesta e di proposta – si legge ancora nel comunicato – chiede che si faccia luce su questa campagna propagandistica che non porterà a nessun risultato concreto ma resterà solo una banale, deprecabile operazione clientelare”.

“Noi chiediamo – conclude Miraglia – la riduzione del territorio vincolato fino ad una superficie che possa essere facilmente gestita, controllata e finanziata, lasciando libere le attività venatorie e rurali ed evitare così una catastrofe dell’ambiente. E’ infatti facilmente comprensibile come un territorio di 85 mila ettari non possa essere gestito con risorse finanziarie irrisorie anche in considerazione del fatto che, ultimamente, si è rischiato di non poter pagare gli stipendi al personale”.

“Bisogna avere il coraggio – conclude la nota del Comitato – di dire tutta la verità alla gente, a quelle 125 mila persone che vivono sul territorio e che, tutti i giorni, devono fare i conti per la sopravvivenza”.

Comunicato Stampa

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