La storia della Granita. Il prodotto siciliano più famoso al mondo

Sicilia.. Terra di sole, di mare, di meraviglie antiche, di storia e di.. granita!

E’ sempre presente,  l’icona dell’estate , il made in Sicily più riconosciuto e copiato al mondo.

image-1 La granita sicula non ha e non teme rivali.  Il segreto non risiede soltanto nei suoi ingredienti, nei limoni figli della terra dal Sud o nelle brioche tipicamente siciliane (di cui i calabresi ne vantano una versione cosparsa di zucchero a velo che, ahimè, è una brutta copia dell’originale) che ne completano il gusto; ma anche in tutto ciò che gli fa da cornice: l’orizzonte, le Eolie, i Nebrodi, il clima, la passione della gente e la sua storia. Si. La granita possiede una sua storia. Spesso dimentichiamo che le cose che diamo per ovvie e scontate si generano sempre da un determinato inizio tramandato nel tempo, che ha concesso loro di divenire consuetudine e tradizione.

In molti non  sanno che l’origine della granita è da attribuire al territorio Messinese al tempo della dominazione araba. Gli arabi portarono con se la ricetta dello sherbet, bevanda ghiacciata aromatizzata con succhi di frutta o acque di rose.

La natalità è attribuita alla zone messinesi poiché, proprio a Messina, veniva praticato il mestiere dei cosiddetti ‘nivaroli’, cioè quegli uomini che d’inverno si occupavano di raccogliere la neve sull’Etna, sui monti Peloritani, Iblei o Nebrodi e tutto l’anno si occupavano di conservare la neve nelle “neviere”, preservandola dal calore estivo, per poi trasportarla sino in riva al mare nei mesi di maggiore arsura.

image-2E’ ancora possibile, in alcuni monti, scorgere le buche usate dai nivaroli per la conservazione del ghiaccio, rifinite con mattoni o pietre. In estate le famiglie benestanti erano solite comprare la neve dai nivaroli e conservarla in apposite “case neviere”, ubicate in zone naturali  particolarmente fresche . La neve, man mano che veniva utilizzata, veniva grattata e condita con il succo di limone, ottenendo, la cosiddetta “rattata”.

Più tardi in seguito alla possibilità di poter miscelare la neve con il sale per abbassarne la temperatura, nacque il “pozzetto”, che poteva essere girato con una manovella il cui movimento impediva la formazione di cristalli di ghiaccio troppo grossi permettendo la tradizionale consistenza a fiocchi della vera granita siciliana, Oggi, di questa, se ne conoscono vari gusti che hanno affiancato la tradizionale granita al limone, tutte accompagnate dalle inseparabili brioche morbide sormontate da una pallina.image

Sebbene sia un prodotto particolarmente imitato sentiamoci in dovere di manifestare l’esclusività della “Terra del Sud”; poter mangiare una tipica granita siciliana fatta con limoni di Sicilia, accompagnata dalla sua brioche che è solo siciliana, mentre si osserva all’orizzonte il Tirreno confondersi con il colore cielo è una magia di colori, odori e sapori che solo la Sicilia può offrire.

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