Brolo – Don Enzo Caruso: la fede è il più grande dono dell’esistenza (video)

Discorso per l’inizio del ministero pastorale come parroco della

Parrocchia Maria SS. Annunziata di Brolo

31 ottobre 2015

Reverendissimo padre Vescovo,

Il primo pensiero che sgorga dal mio cuore è di gratitudine. Grazie a lei per la fiducia che mi ha dato. Assumere la guida di una comunità parrocchiale, dopo aver servito la Chiesa in altro modo negli ultimi anni, e fuori dalla nostra diocesi, è per un impegno nuovo, in tutti i sensi.

Guardo ai compiti che ci stanno davanti, penso a tutte le sfide, ai i problemi davanti ai quali spesso sentiamo la tentazione di gettare la spugna, e che appaiono più grandi di noi.

La fede illumina questo sguardo e apre a una visione nuova su tutte le cose. E comprendo che la fede è il più grande dono dell’esistenza, perché è il dono che accende la speranza e rende possibile l’Amore.

don enzo caruso con il vescovoIlluminato da questo sguardo, mi consola l’accoglienza che mi è stata riservata da tutti i miei confratelli, anche quelli che non sono qui questa sera. Nell’affetto che mi è stato espresso da loro sperimento in modo tangibile che davanti alle sfide del mondo noi non camminiamo da soli. Non siamo personaggi individuali. Camminiamo, insieme, come Chiesa. E’ questa … è pura bellezza.

In questa comunione con i confratelli sento che la fede condivisa è rinvigorita, la speranza diventa sempre più energia rigenerante e l’Amore, vissuto e condiviso, manifesta storicamente la presenza di Dio in mezzo al suo popolo.

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La mia nomina subentra al servizio ventennale che padre Domenico Marino ha svolto in questa Comunità.

Nessuno può sostituire un’altra persona. E’ una legge della vita. Per questo, sento il bisogno di unirmi a questa Comunità brolese nell’esprimere il più profondo ringraziamento per il dono della sua vita, spesa per il bene di tutti. E vorrei che tutti sentissero con me una unione di cuori che faccia arrivare a padre Mimmo la nostra gratitudine e il nostro amore. Il segno della sua presenza e della sua opera non saranno dimenticati e resteranno impressi nei cuori di tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato.

Ed io mi sento responsabile della custodia di questa memoria.

Grazie, padre Mimmo, per l’accoglienza che mi ha riservato e per la generosità con cui mi sta accompagnando in questi primi passi come nuovo parroco. Il mio augurio a lei e a tutta la comunità è che tutti possano continuare a beneficiare della sua paternità spirituale in una situazione certamente nuova per lei, più libera e serena. Anche io sto contando su di lei come punto di appoggio. Come è vero che nessuno può prendere il posto di un altro, è anche vero che senza la ricchezza umana e spirituale di chi è venuto prima, chi viene dopo … rimane più povero.

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don enzo caruso con padre salvatoreRivolgo un grazie sentito anche alla comunità delle suore, Figlie dell’Oratorio. Il dono che voi rappresentate per questa comunità vale molto di più delle attività pastorali nelle quali siete impegnate. E’ la vostra totale consacrazione a Cristo il primo e più grande dono; donne consacrate… per rendere questo mondo un po’ più umano… più pieno di Dio. Grazie per l’aiuto che mi state dando del compito di inserirmi in questa Comunità e possa il vostro Fondatore, San Vincenzo Grossi, proclamato santo qualche settimana fa, essere presente in mezzo a noi con il soffio del carisma datogli dallo Spirito Santo. E che questo carisma continui a brillare nella vostra presenza.

Non posso trascurare, tra di voi, il momento di calvario che sta vivendo Suor Maria. L’offerta della sua preghiera e della sua sofferenza a Cristo per il nuovo parroco e per la santificazione di questa Comunità è un dono senza prezzo.

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Saluto tutte le autorità qui presenti, di Brolo e di Sant’Angelo e vi ringrazio di avere accettato l’invito a partecipare a questa celebrazione. Un grazie particolare al sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, per le parole che ha pronunciato prima dell’inizio di questa celebrazione e per quanto ha fatto per l’accoglienza di tutti coloro che sono venuti da fuori paese. L’augurio che porgo e l’impegno che offro è quello della più ampia collaborazione possibile in ciò che riguarda il bene delle persone e della comunità intera.

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Il mio pensiero va adesso a tutta la comunità di Brolo. Non ho parole per ringraziarvi per l’accoglienza che mi avete riservato. Raccolgo ogni persona, ogni saluto, ogni pensiero e ogni preoccupazione che avete già condiviso con me e depongo tutto ai piedi della Vergine Maria Annunziata. E’ sotto il suo manto che voi camminate da alcuni secoli e mai è mancata la sua materna intercessione. Il suo sguardo è la nostra gioia. Arrivando in questa comunità, mi affido a Lei e al suo esempio, datoci in quel momento, quando davanti all’angelo, pronunciò quel “sì” che diede un nuovo inizio a tutte le cose e imploro, ancora una volta, la vostra preghiera per me.

Vi chiedo di vedere in me anzitutto il discepolo che sono, prima ancora che pastore, fratello che cammina in mezzo a fratelli e che gioisce e soffre lo stesso cammino della vita di tutti voi. Come parroco, vi chiedo di sostenermi, e di avere pazienza quando sbaglierò, perché voglio essere veramente il parroco di tutti. E mi impegnerò con tutte le forze ad esserlo.

Non sono io a portarvi lo Spirito Santo. In un certo modo, e non è solo un modo di dire, siete voi a portare me alla sorgente della voce dello Spirito che vive, respira e opera in mezzo a voi da quando questa comunità esiste. Aiutatemi, perché sappia mettermi in ascolto attento di questa voce e, insieme a voi, e a tutta la Chiesa diocesana, sotto la guida del suo pastore, il Vescovo, sappiamo, come Chiesa, individuare la volontà di Dio per il nostro tempo.

Questa volontà è già manifesta, in parte, anche per la voce del nostro pastore universale, Papa Francesco. Cogliendo il cuore del suo messaggio, proprio alla vigilia dell’Anno Santo della Misericordia e mentre la nostra diocesi si prepara a celebrare il suo Sinodo, cammineremo insieme. Cammineremo insieme, anche a piccoli passi, fermandoci se e quando necessario, o per la stanchezza o per aspettare gli ultimi, per dare il nostro contributo per una Chiesa … aperta a tutti… che ascolta tutti… che accoglie tutti… che non chiude mai le porte a nessuno ma le tiene sempre aperte e ha una preferenza particolare verso i poveri e gli ultimi.

Un ultimo pensiero. Davanti a tutte le aspettative che mi avete già condiviso, l’unica risposta che la Chiesa ha da darvi è questa: il tesoro che la Chiesa ha da offrire per la guarigione del mondo, l’unica e la sola che le è data, sta nell’annuncio del santo nome di Gesù Cristo e della sua passione, morte e risurrezione per la nostra salvezza. La professione di fede in questo nome apre prospettive senza confini: genera pace interiore e pace sociale, ispira il perdono e riconciliazione, converte i cuori alla misericordia e alla compassione, promuove la giustizia e santifica il mondo.

Grazie a tutti voi, anche a quanti siete venuti da lontano per condividere con me questo momento.

 Reverendissimo Padre Vescovo, ci dia la sua benedizione.

don Enzo Caruso

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