Brolo – L’insegnante Palmeri, per tutti il Maestro Nino

  • Andato in pensione poco più di un anno fa, rappresenta non solo per le scuole brolese, un bell’esempio di dedizione, impegno, amabilità verso quel magico mondo dell’insegnare in una “primaria”.
Nell’album dei ricordi, quelli cari ai brolesi, non poteva mancare, con un’approfondita fotogallery, il “Maestro Nino”, un insegnante  pieno di dolcezza verso i bambini, di cortesia e gentilezza come pochi, ma soprattutto un “professionista della scuola” dotato di quella voglia di insegnare ai piccolissimi, tra curiosità e metodo, il mondo della vita e dello stare insieme.
Uno dei suoi ultimi progetti didattici “corali” fu quello  denominato “Atelier scuola dell’ infanzia regionale”, ma nel tempo fu protagonista con le sue colleghe , alcune storiche come le maestre Nunziatina, Maria e Rosetta, di progetti innovativi come quello del  “body-percussioni”, ma negli anni impegnò i suoi allievi in corsi di danza, da quelle folkloriche all’hip hop, alla ricerca degli antichi mestieri,  come il falegname, il fornaio, il contadino. Esperienze uniche per i ragazzini per scoprire i lavori dei nonni e delle tradizioni locali.
Lui veniva dall’esperienza di Cesano Boscone, dove si era fatto apprezzare, appena immesso in ruolo, da quella che al tempo di chiamava direttrice scolastica, la professoressa Mariangela Caporale.
Poi a Brolo ha collaborato co i Ds del tempo: Torre; Lenzo;  Ettari; Lacchese; Ricciardello  ed infine con Bruno Lorenzo Castrovinci.
Ma nella sua lunga carriera scolastica il Maestro Nino è stato un costante punto di riferimento e di confronto con altri dirigenti come Passeri; Raineri; Ferraro; Agnello; i Pintabona (padre e figlia) e nei suoi primi anni di insegnamento anche da Iudicello a Settimo Milanese e Scaffidi a Cornaredo.
Nino Palmeri è stato referente, a Brolo, di tanti progetti.
Dal Carnevale alla  Drammatizzazioni; Dall’Accoglienza all’Educazione stradale; Dallo Sport a quello relativo all’ Orto-didattico; ma anche animatore delle iniziative “Terra-acquario”; Folklore (progetto itinerante in tutti i Nebrodi e nelle regioni Lazio, Calabria, Campania e Puglia), ma anche con quelle iniziative che hanno visto sfilare al palatenda i Gruppi scolastici provenienti da diversi paesi della comunità europea.
Ora, felicemente in pensione, ogni volta che lo si vede in giro per Brolo non sfugge mai all’abbraccio dei suoi ex allievi, oggi alcuni già professionsti affermati, che hanno punteggiato di ricordi e d’entusiasmo il suo lungo percorso didattico.
Per Nino Palmeri i ricordi sono tantissimi e non è facile metterli in ordine e per raccontarli tutti, staremmo qui per un bel po’.
Nonostante ciò lui evidenzia che rimane grato ai suoi alunni ed ai suoi colleghi di tutto ciò ha fatto con loro e per loro.
Per il maestro Nino questo è un modo per dir grazie, non solo al “suo” lavoro – fatto sempre con passione -, ma soprattutto grazie a tutte le persone: dirigenti, colleghi, collaboratori, genitori e bambini che in tutti questi anni ha avuto al suo fianco, ha avuto modo di conoscere e di farsi conoscere e che hanno resto la sua esperienza didattica incredibilmente fantastica, ricca di successi, produttrice di interessi.
E un grande grazie lo riceve da quest’universo che gli roteava e gli rotea intorno.
Lui che è di Sant’Angelo di Brolo, considera Brolo il suo secondo paese, la sua seconda casa. Conosce diverse generazioni di ex bambini che gli ricordano
persone, episodi che gli rimarranno indelebili nella sua mente, come lui nella mente di quei giovani che piangevano avvinghiati alle loro mamme, ma che poi pian piano si sono consolati e sono cresciuti con il suo abbraccio, le sue carezze e anche, perchè no, con i suoi dolci ammonimenti.
Il Maestro Nino e le sue colleghe, alla materna sono state quelle figure presenti nella “buona” scuola brolese, che hanno cercato di instaurare – riuscendoci – un rapporto di fiducia e collaborazione con i genitori, con umiltà ma anche autorevolezza.
Con loro si giocava, i bambini imparavano, apprendevano e crescevano fiduciosi nel lavoro, nella professionalità e soprattutto immersi dall’amore incondizionato che quegli insegnanti avevano nell’accogliere i figli degli altri.
Naturalmente a lui va ancora la gratitudine di chi affidava i piccoli, per lunghe ore formative… e questo ricordo ne vuole essere la consapevolezza.
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