Ucria – Domani mattina il seminario tecnico: “La cultura della pietra: dallo Scalpellino nebroideo allo scultore della pietra”

Una ricostruzione storica del lavoro di scalpellini e tagliapietre dei Nebrodi, artisti minori capaci di “far parlare la pietra”,  ecco quello che ci aspetta nella giornata di sabato 14 luglio 2018, alle ore 9.00, presso il Circolo Monte Castello di Ucria, in via P. Bernardino, che l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Messina insieme al centro studi e formazione dell’OIM e al Comune di Ucria hanno organizzato il seminario tecnico: La cultura della pietra: dallo Scalpellino nebroideo allo scultore della pietra”.

Tanti i personaggi illustri, il Presidente  dell’Ordine degli ingegneri di Messina, l’Ing. Francesco Triolo, il Centro Studi di Formazione dell’Ordine della Provincia di Messina, nella qualità dell’Ing. Santi Trovato,  il Comune di Ucria, con il neo sindaco geom. Enzo Crisà,  la presenza del Commissario Straordinario dell’Ente Parco dei Nebrodi, Dott. Gianluca Ferlito, il Direttore dell’Ente Parco dei Nebrodi, il Dott. Filippo Testagrossa, il Dott. Ignazio Digangi, Direttore della Banca del Germoplasma Vivente del Parco dei Nebrodi, il Presidente del Circolo Monte Castello di Ucria, il Dott. Achille Ioppolo, l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Messina, nella qualità del Presidente Dott. Stefano Salvo, la SIGEA – Società Italiana di Geologia Ambientale, nella qualità del Consigliere Nazionale il Geologo Michele Orifici, e il Presidente dell’Associazione Culturale Nebrodi, nella qualità del Prof. Matteo Florena, e dei vice Presidenti: Prof. Salvatore Giarratana e Prof. Francesco Vergara Caffarelli, con la presenza anche dei Lions Club Capo D’Orlando, con il Presidente Incoming, Prof. Basilio Decembrino e il Presidente uscente, Prof. Antonino Pinzone, si svolgerà il seminario tecnico:

La cultura della pietra: dallo Scalpellino nebroideo allo scultore della pietra, aprendo i lavori della giornata seminariale con i saluti istituzionali. A moderare il seminario sarà l’ing. Maria Scalisi, ingegnere di Ucria e ricercatrice delle tecniche di lavorazione della Pietra, e grazie soprattutto al Coordinatore Tecnico del Seminario dell’Ordine degli Ingegneri, il Prof. Ing. Cosimo Sanfilippo, che con grande attenzione e professionalità ha seguito i lavori di collegamento, divulgazione ed informazione.

Un evento volto alla valorizzazione del patrimonio culturale e delle tradizioni nebroidee, che ha fatto del nostro territorio un “Centro culturale dei Nebrodi per la promozione di quell’identità storico – culturale e scientifica, costruita sulle eccellenze”.

Tra i relatori del seminario tecnico: il Dott. Geol. Michele Orifici, Consigliere Nazionale della SIGEA – Società Italiana di Geologia Ambientale,  che illustrerà La Geodiversità dei Nebrodi, il Prof. Antonino Pinzone – Prof. Onorario di Storia Romana dell’Università di Messina, dal tema Per la storia dell’arte degli scalpellini: le epigrafi, l’Ing. Maria Scalisi, che tratterà l’argomento della materiali, strumenti e lavorazione della Pietra locale, e il fondatore del Museo MU.Sca di Mistretta, scalpellino e scultore della pietra, maestro Gaetano Russo, insignito del titolo di Tesoro Umano Vivente dall’Assessorato Cultura Dipartimento dei Beni Culturali Patrimonio UNESCO della Regione Siciliana, e la presenza anche dello storico scalpellino di Ucria: Vinciullo Salvatore e degli scultori della pietra Salvatore Crisà, Antonino Rigoli, Mario Ponzo, Antonino Murabito e Stefano Murabito, che ci illustreranno varie opere, mettendo a confronto scalpellini nebroidei, tra Mistretta e Ucria.

Dopo il dibattito si farà visita alla Banca del Germoplasma, patrimonio per il centro nebroideo rurale di Ucria.

La pietra è stata l’elemento principale e unificante dei circuiti delle antiche terre montane, interprete dell’incontro tra uomo e natura. Un patrimonio di esperienze e di culture materiali, quindi, che va difeso e attualizzato. Gli artigiani sono stati capaci di produrre manufatti di notevole interesse artistico e culturale.

La maestria dello scalpellino si coglie, passeggiando per i vicoli più stretti e dimessi dei nebroidei, nella lavorazione dei portali d’ingresso, nei fregi delle balconate e nelle facciate delle case padronali. Gli scalpellini, abili lavoratori, furono chiamati ad operare presso importanti cantieri in molte zone della Sicilia, in altre regioni d’Italia e in vari paesi del mondo, soprattutto in America, a seguito del processo migratorio che ha colpito quest’area geografica nel secolo passato.

Da qui nasce una tradizione di lavoro e di arte, con l’architettura che resta visibile anche al passante occasionale e distratto.

Un racconto complesso, un lungo viaggio nei secoli: dagli anni ‘70, quando un terremoto colpì quest’area, fece scempio del borgo medievale ed aprì le porte alla cultura del cemento.

Il terremoto segnò anche la fine di esperienze professionali della tradizione artigianale. Quasi d’improvviso non ci fu più domani per il mastro muratore e lo scalpellino. Interventi di demolizione e di ricostruzione fuori sito si fecero chiamare “processo di rinnovamento urbano” ma senza produrre episodi architettonici ed urbanistici di qualità. Con il rinnovamento andarono perduti portali ed altari e quant’altro del lavoro dei maestri scalpellini.

Ma non tutto è perduto.  Insomma “la cultura della pietra” al centro, tra il passato e futuro, tra tradizione e innovazione, come spunto per proiettarsi in un futuro in cui la tradizione locale trovi la sua necessaria ed opportuna valorizzazione.

… e la pietra prenderà forma.

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