Per Brolo – Brolo sta andando a fondo… ma l’orchestra deve continuare a suonare

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO *

Con le note diffuse nei giorni scorsi, il sindaco ha ritenuto di respingere la richiesta di dimissioni avanzata con una lettera aperta dal Gruppo Per Brolo, alla quale sono seguite, peraltro, analoghe richieste formulate motivatamente da altri movimenti politici.

affondiamo

La minoranza declina, innanzitutto, l’invito al confronto politico giunto tardivamente. Anche qui, contano i fatti e non le parole. Ricordiamo ai cittadini, allora, affinché giudichino anche su questo, come Lei si sia sottratta ad ogni possibile confronto su tutte le questioni essenziali per il paese. Dal dissesto alla nomina del revisore, dal bilancio riequilibrato all’aumento delle imposte ed abbia ritenuto di dover amministrare, sino ad oggi – sempre e comunque – a colpi di maggioranza.

Ma se il confronto politico si valuta dalle azioni, è con i fatti che si misura l’ossequio a quel principio di legalità da Lei (e dal suo vicesindaco) issato a vessillo della maggioranza.

Durante un pubblico comizio del 4 maggio 2014, Lei ha testualmente affermato: “abbiamo gli imprenditori nella nostra lista ed io lo dico con orgoglio, perché noi da nascondere non abbiamo nulla”. Parlando di imprenditori immaginiamo si riferisse in primo luogo a se stessa, capo dell’impresa Ricciardello.

Potrebbe affermarlo con orgoglio anche oggi?

Quale ruolo ha avuto l’impresa Ricciardello nel determinare la vittoria (seppur minoritaria) della sua lista?

E quale in quella campagna elettorale?

Sono domande che a Lei oggi pongono i cittadini brolesi. E che la minoranza si farà carico di riproporre nella opportune sedi istituzionali.

interrogazioni per broloTroppo semplice moralmente e troppo comodo politicamente, affermare che l’impegno per la legalità non ha nulla a che vedere con la vicenda giudiziaria che vede coinvolto Suo padre.

Non è accettabile da parte di chi, appena eletta, ha messo in chiaro sul sito istituzionale del Comune, di essere il capo dell’impresa di famiglia.

Chi occupa il ruolo di guida politica di una pubblica amministrazione sia pure a livello locale, deve possedere un percorso personale privo di zone d’ombra. Lei, invece, ricopre il ruolo di vice presidente del consiglio di amministrazione, ha potere di firma (quale procuratore) ed è direttore tecnico di un’azienda che è coinvolta in una inchiesta che ha occupato e continua ad occupare intere prime pagine dei giornali ed è oggetto di una serie interminabile di servizi sui telegiornali nazionali. E le accuse contestate non riguardano vicende di rilevanza meramente privata, bensì reati previsti da quella parte del codice penale che si occupa dei “delitti contro la pubblica amministrazione”. Ed, in particolare, quel reato di corruzione che Jorge Mario Bergoglio, ancor prima di diventare Papa non ha esitato a definire “il peccato capitale della democrazia, perché sgretola le basi della convivenza e corrode i fondamenti della vita democratica”.

Ricordiamo ancora, come in un comunicato stampa della scorsa estate, Lei abbia definito, senza mezzi termini, i consiglieri di minoranza privi di onore e li abbia invitati al suicidio alla stregua dei soldati giapponesi. Ciò sol perché non si fossero dimessi a causa del provvedimento di rigetto della istanza di sospensione (che è molto meno di una sentenza) adottata dal Tar nel procedimento che riguardava il dissesto dell’ente; giudizio promosso da altri. Cosa dovrebbe scrivere, allora, oggi la minoranza del Suo senso dell’onore? Perché la misura cautelare (che non è ancora una sentenza), che colpisce il legale rappresentate dell’azienda di cui Lei si definisce “capo”, in termini di rilevanza ci appare molto di più di una semplice pronuncia sull’efficacia di un atto amministrativo. Ma il senso dell’onore e quello di legalità evidentemente funzionano ad uso… ove convenga.

La voglia di potere coltivata nei dodici anni trascorsi sui banchi della minoranza, evidentemente per Lei vale molto di più del rispetto per il paese e della coerenza personale. Con il comunicato stampa diffuso ieri, d’altronde, ha affermato di voler andare avanti… “a tutto vapore”. In fondo il paragone ci sta tutto. Brolo oggi è davvero il Titanic. Abbiamo colpito l’iceberg ed imbarchiamo acqua da ogni lato. Ma Lei vive una situazione di irreale serenità. Si preoccupa di ordinare ancora musica a tutto volume, per tentare di coprire ogni voce. E mentre sta mandando a fondo il Paese, ostinatamente fa finta di nulla.

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