Gianfranco Rosi vince con Fuocoammare l’Orso d’Oro e rilancia l’idea di assegnare il Nobel per la Pace a Lampedusa.

Gianfranco-Rosi-Orso-D-Oro-Fuocoammare-2016Fuocoammare, il docufilm di Gianfranco Rosi, si è aggiudicato  il “L’Orso d’Oro” alla 66esima edizione del Festival di Berlino.
Il documentario, che racconta il flusso dei migranti verso il nostro Paese, è stato girato da Rosi interamente nell’isola di Lampedusa.
Durante la premiazione, il regista Rosi oltre a ringraziare il suo staff, ha voluto dedicare il premio all’isola di Lampedusa, che da anni oramai accoglie migliaia e migliaia di profughi che scappano da zone di guerra in cerca di un futuro migliore:”I lampedusani in questi vent’anni hanno accolto persone che sono arrivate, migranti, senza mai fermarsi. Ho vissuto lì un anno e non ho mai sentito da nessuno parole di astio e paura nei confronti degli sbarchi. Le uniche volte in cui li vedo reagire con rabbia è quando ci sono troppe notizie negative associate all’isola: ‘disastro a Lampedusa’, ‘i pesci che mangiano i cadaveri’, ‘arrivano i terroristi'”; Rosi che, durante la premiazione, ha voluto  rilanciare l’idea di assegnare il premio Nobel per la Pace a questa isola,avamposto di civiltà:”Il Premio Nobel agli abitanti di Lampedusa sarebbe una scelta giusta e un gesto simbolico importante”.

Se ne parla da tanto tempo di assegnare questo premio all’intera comunità di Lampedusa,tante volte con troppa superficialità,ma ribadiamo:il Premio Nobel a Lampedusa sarebbe un Nobel dell’esempio, della civiltà e della  fratellanza.

“Non basta piangere, indignarsi, continuare a chiedere che cosa si può fare per fermare l’orrore dei barconi che ci sprofonda nella vergogna” aveva detto Papa Francesco visitando l’isola qualche tempo fa; Lampedusa sta dando  un grande esempio di fratellanza, generosità e sacrificio. Un esempio a tutto il mondo. Accoglie, alloggia, e nutre  un esercito di poveri cristi, rischia il collasso e non si tira indietro. E non è questo sentimento espresso da una comunità straordinaria meritevole di un  Nobel?

Quanti sono i migranti arrivati in questi anni, in questi mesi sull’isola? Quanti sono stati soccorsi dalla generosità degli abitanti? Quanti ne sono stati salvati? Quante volte il sindaco ha detto: aiutateci, da soli non ce la facciamo? Lampedusa sta dando un esempio agli uomini di tutto il mondo: all’orrore, all’odio e alle guerre gli abitanti di Lampedusa contrappongono il coraggio e l’umanità dei propri abitanti che si gettano in mare tentando di salvare  vite umane. Il Nobel per Lampedusa è un modo per ricordare a tutti che questa vergogna deve finire e non ci si deve voltare dall’altra parte come ha fatto la Comunità Europea in  questi anni, e sopratutto un modo  per ringraziare il cuore generoso della Sicilia e dei propri  abitanti.

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