Messina – Eletti i nuovi vertici di Confagricoltura.

Cambiano i vertici di Confagricoltura Messina. Il consiglio direttivo riunitosi il 10 novembre nella sala della Consulta della Camera di Commercio, ha eletto il nuovo presidente nella persona di Sebastiano Lombardo, imprenditore agricolo nel comparto zootecnico e cerealicolo, e i vice presidenti Rossella Natoli, avvocato ed imprenditrice, e Renato Mangano, esperto in imprenditoria e nelle politiche del lavoro.

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Sebastiano Lombardo

“La fiducia accordata dal direttivo – ha commentato il nuovo presidente Lombardo – è solo il punto di partenza del lungo e complesso cammino che ci aspetta per affrontare le numerose criticità di cui soffre il sistema agricoltura, in particolare quella messinese messa in ginocchio dalla crisi e dalle calamità naturali che negli ultimi anni hanno colpito duramente i nostri territori. Uno dei nostri primi impegni – annuncia – sarà quello di avviare una interlocuzione seria e collaborativa con il governo regionale per attuare subito un piano di difesa del territorio e di incentivazione per i giovani che eviti l’abbandono delle campagne mantenendo le risorse sul territorio”.

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Renato Mangano

Tra i settori che necessitano di politiche di sviluppo immediate, Lombardo ne cita alcuni come l’olivicoltura, la coricoltura, l’agrumicoltura e la zootecnia, quasi scomparsa dal territorio peloritano e dai nebrodi. L’insediamento dei giovani in agricoltura è uno dei punti fermi sui quali insiste anche il presidente di Anga – Giovani di Confagricoltura – Beniamino Sciacca, imprenditore nel settore vitivinicolo, il quale auspica che la Regione siciliana si attivi per sbloccare nel più breve tempo possibile il nuovo Piano di Sviluppo Rurale. “I giovani – ha commentato il direttore Costantini – rappresentano la nostra risorsa più importante per guardare avanti e costruire percorsi di futuro sviluppo”.

All’assemblea era presente anche il segretario nazionale del sindacato pensionati, Angelo Santori, che ha ribadito la necessità di creare opportunità di scambi generazionali tra i giovani agricoltori e quelli più anziani, approfittando dell’occasione che “la passione degli agricoltori non va mai in pensione”.

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