Castell’Umberto – La rassegna culturale ” A colloquio con la storia”, con il convegno sulla resistenza

“Il sacrificio spontaneo di 130 mila giovani di vent’anni ha permesso all’Italia di uscire dalla guerra con un minimo di dignità. La loro è stata una partecipazione libera, un’esperienza unica, senza precedenti e forse irripetibile per colmare il buco nero nel quale era precipitato il paese dopo l’armistizio dell’otto settembre”.

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Questo , in sintesi, quanto è emerso nell’evento culturale del due giugno nella villa S. Pertini, organizzato da Euraviaonlus con i patrocini di: Comune di Castell’Umberto, “GREP, Gruppo di ricerca etnografica” dell’Università di Bologna, Un’altra storia” e Centro studi Paolo Borsellino”e la biblioteca comunale che ha allestito la rassegna editoriale “Gli anni che cambiarono l’Italia”. Hanno partecipato ai lavori, oltre all’ospite d’eccezione lo scrittore e filosofo Valerio Romitelli dell’Università di Bologna, Eliana Caputo, di Euravia Onlus, il sindaco Vincenzo Lionetto, Dario Pruiti, presidente Arci Catania, lo storico Salvatore Mangione, il sindaco di Limina Filippo Ricciardi ed il giornalista Enzo Caputo mentre le parti audio sono state curate da Carmelo Fiore.

11350386_1019387271412269_1392554049_nNel corso dei lavori, che hanno radiografato la situazione politico sociale italiana dal dopoguerra ad oggi, è stato commemorato, sulle note del silenzio fuori ordinanza, che ha commosso il pubblico, alla presenza dei nipoti, il “resistente” liminese Nino Siligato, croce di guerra al valor militare e medaglia d’oro partigiana, caduto a 25 anni a Codolo di Pontremoli. L’incontro fortemente voluto da Elina ed Enza Caputo, si è concluso con la proiezione della testimonianza di Massimo Rendina, già presidente onorario dell’Anpi di Roma. 11414486_1019387488078914_1546905472_n

Il «comandante Max», questo il nome di battaglia di Rendina, ha ricordato di un ignoto tedesco che fece parte della sua brigata e che, per conciliare le ragioni del cuore e quelle dell’onore militare, che gli impedivano di sparare sui suoi commilitoni, si fece uccidere da essi al grido “Così muore un tedesco per la libertà”. La serata si è conclusa con i “canti resistenti” del gruppo umbertino “Sonora mediterranea”.

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