Due giugno 1946. Il giorno che ha cambiato la nostra storia.

Sbagliato non ricordare, ancor più sbagliato è credere che la storia di oggi, quella che ci troviamo a vivere, possa in qualche modo oscurare i meriti di ciò che è stato.

Siamo figli del nostro passato e non è opportuno pensare che questo sia così distante da noi da apparire irreale, lontano dal nostro stesso paese.
A Brolo l’Associazione FEMA , con l’aiuto di alcuni volontari,  ha pulito, verniciato e recintato il monumento l’Ancora per ricordare, nel giorno del compleanno della nostra Repubblica, chi per portarci a quel Referendum del 2 Giugno 1946 ha lottato fino la fine. A costo della vita.
Una folla di persone comuni si è raccolta, il due giugno scorso alle ore 19, davanti il monumento l’Ancora, in ricordo dei caduti in mare, presso il lungomare Luigi Rizzo.

Presenti il sindaco neo eletto Irene Ricciardello, parte dell’amministrazione comunale, padre Marino, l’On. Nino Germanà e le forze dell’ordine.
Al suono di tromba e sulle note dell’inno di Mameli, mentre la folla cantava con la mano destra sul cuore, cinque bambini hanno accompagnato il tricolore nel suo alza bandiera.  A questo sono seguiti gli interventi di Padre Marino, in ricordo delle vittime di Brolo e delle “vittime tutte” , e del sindaco Irene Ricciardello che, dopo aver poggiato una corona commemorativa sul monumento, ha ringraziato tutte le persone comuni che si sono spese volontariamente affinché l’evento prendesse forma effettiva. Il lavoro di cittadini per ricordare altri cittadini.

Una cerimonia breve e composta, senza fronzoli ed eccessi sotto lo sguardo metaforico dello “Scoglio”  ed il mormorio del mare in sottofondo.

“Il Piave mormorava” ha dato il suo saluto ai caduti di Brolo, mentre il sole scompariva lentamente all’orizzonte e gli applausi scemavano in un sorriso appena accennato.

“Brolo ai suoi figli caduti in mare”.

Si ringrazia per l’evento
l’Associazione FEMA
con la collaborazione dei volontari tutti
e la partecipazione della Banda Comunale di Brolo