SANT’AGATA DI MILITELLO – MICHELE MANFREDI GIGLIOTTI NOMINATO SOCIO CORRISPONDENTE DELL’ACCADEMIA COSENTINA

Nato a Nocera Terinese nel 1941 è poeta, scrittore e avvocato cassazionista. Allievo di Pisani svolge tutt’ora l’attività forense.
SANT’AGATA DI MILITELLO – “Desidero informarla che, con decisione degli Organi Statutari, Ella è stata nominata a far parte dell’Accademia Cosentina quale Socio Corrispondente. Nel congratularmi con lei, anche a nome del consiglio Direttivo, Le chiedo di offrire quella collaborazione indispensabile alla vita dell’inclita istituzione accademica di Parrasio e Telesio.

Una stretta di mano” – A scrivere il Prof. dott. Antonio D’Elia Presidente della prestigiosa Accademia Cosentina che affonda le sue origini nel 1511 quando fu fondata a Cosenza dall’umanista Aulo Giano Parrasio. A ricevere quasi incredulo la nomina lo scrittore Michele Manfredi Gigliotti, santagatese d’adozione ma calabrese di nascita. “Sono rimasto stupito della grande attenzione che mi ha riservato l’Accademia- dice Gigliotti- con i modi e l’umiltà che solo il possesso di una vasta cultura consentono di avere.

E sì. Il “sapere” dell’avvocato scrittore è vasto e potrebbe bastare così com’è ma, chi lo conosce bene, sa della sua continua sete di conoscenza che sembra non avere mai fine così come è certo che non basterebbero più vite per saziarlo. Di certo scelta migliore l’esimia Accademia non poteva fare visto il Curriculum di tutto rispetto del neo socio. Proviamo a traccialo per sommi capi perché a descriverlo minuziosamente si andrebbe contro le regole basilari del giornalismo a danno della soglia d’attenzione del lettore. Nato a Nocera Terinese nel 1941 è poeta, scrittore e avvocato cassazionista.

Allievo di Pisani svolge tutt’ora l’attività forense. La sua produzione letteraria annovera: Croce del Sud – Pane Nero-Il principe e il contadino- Ma il sole sorge ancora-Tinì- Passi perduti – Gli animali non ridono- Variae historiae fragmenta (I e II edizione) -Demenna nella letteratura arabo sicula-Ipotesi su san Pietro di deca- La mia Calabria- Licofone e il fiume Savuto- Altri passi perduti- In fondo questa è la vita- Quando non ho nulla da fare mi metto a pensare, riflessioni sparse un po’ di qua un po’ di la definito dalla critica( prof. Giuseppe Amoroso) come un libro di confessioni autobiografiche e riflessioni esistenziali. (Ci si chiede quando e come l’avvocato scrittore trovi in tempo di non avere niente da fare. Un titolo che sembra essere un ossimoro)- Temya- Temhsh- Tephnen Memorie storiche sull’antica città di Terina- Un caso insoluto-
L’Accademia Cosentina con la sua sede nel centro storico di Cosenza, è una delle primissime accademie fondate in Europa[1], la seconda del Regno di Napoli (1511). L’accademia ha lo scopo di diffondere con ogni mezzo e verso ogni direzione, la cultura; valorizzare artisti e scienziati; difendere i grandi valori umani, artistici, scientifici, culturali della società nazionale; essere presente nei dibattiti culturali della città; incoraggiare i giovani sulla via dello sviluppo e della riforma culturale.

L’Accademia organizza, una o due volte al mese, conferenze, dibattiti e tavole rotonde. L’edificio che oggi la ospita, risalente alla prima metà del ‘900 sorge nella Piazza XV Marzo (popolarmente nota come Piazza Prefettura) sulla destra del Teatro di tradizione Alfonso Rendano[2].Tratto da Wikipedia libera enciclopedia.

Enzo Caputo

}