Firenze / Sant’Agata di Militello – “In fondo questa è la vita”, il libro di Michele Manfredi Gigliotti

“In fondo questa è la vita”- Questo il titolo dell’ultima fatica letteraria del vulcanico scrittore santagatese Michele Manfredi Gigliotti.

Il libro, un’antologia, sospesa tra parodia e sociale”, scava l’umana coscienza e ne traccia, con sottile analisi, la possibile essenza. ”Et estis, Judices, sicut Dei” Voi siete, o Giudici, – per dirla con Cicerone- come gli Dei” . Tanto basta al lettore attento per capire il sottile filo che avvolge tutto il libro, il cui tema è la Giustizia, o meglio sarebbe dire la Giustizia negata.

“Signor Giudice noi siamo uomini così così, ma ci capisca in fondo siamo uomini così così”, cantava Vecchioni. E di storie di uomini così così si ammanta il libro. Anima e materia coperti dalla bandoliera della vita in attesa di passare dal Finito all’Infinito per avere risposta al maggior perché dell’Uomo. Sfilano i personaggi a partire da Meni, “mani gotiche” e cuore italiano che nega a se stesso le fredde e sanguinose anse del Don. Forse lui aveva capito che non era poi importante avere “un vestito come il suo” fosse anche della N.U.

“Varcheremo le porte dell’Ade, torneremo alla terra madre”. Quasi “Un’Antica Tradizione” tra Orfismo e Cristianesimo che offre spazio a Tirteo che tanto stride con Clemente. Che dire poi di “Ciccio” che, in altri tempi, sarebbe stato tanto caro a Zolà; di Nino Bixio e di quella “Santa Inquisizione” ancor benedetta dalla porpora ma non da Dio che Ittita non è. “Il ragazzo, non ride, racconta tutti i particolari”. Quel processo non sa da rifare. Pensa forse l’autore che la fine del Potere Temporale sia sufficiente a rimettere tutto in discussione? Volsi così cola’ dove si puote… Neanche l’intervento della “Santuzza” basterebbe a cambiare le cose.

E’ già coraggioso l’accostamento ai campi di sterminio che, in altri tempi, sarebbe equivalso al rogo. La nostra non è certo la terra di Martin Lutero tanto che “Sottufficiali e graduati italiani” sembravano l’armata Brancaleone” ben lontani dalle due statue marmoree immobili sugli attenti. Ma tant’è “Questa è la vita” con i suoi misteri e i dogmi difficili da accettare. Di certo c’è solo che non è ammessa la lettura frettolosa del libro; si perderebbe l’opportunità per gli eguali, di “sciacquare i panni nell’Arno” tumultuoso di Michele Manfredi Gigliotti

L’Autore: Michele Manfredi Gigliotti, nato a Nocera Terinese in Calabria, si è trasferito Giovanissimo in Sicilia. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Messina è stato allievo dell’avvocato Pietro Pisani ed attualmente esercita la professione di avvocato penalista cassazionista . Gigliotti però non ha mai tralasciato lo studio delle lettere della storia e dell’archeologia.

Quest’ultima lo ha premiato “omaggiandolo” della scoperta del sito delle città scomparse magno-greche Terina e Temesa alle quali ha dedicato due volumi. all’inizio degli anni 90 ha fatto parte dell’equipe di archeologi che ha portato alla luce la necropoli etrusca delle “Scalette”. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “Croce del Sud”, “Pane Nero”(adottato in molte scuole della Calabria), “Un caso Insoluto”,”Dakau”, “Gli animali non ridono”, “Il principe e il contadino”.

Enzo Caputo

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