Capri leone: Ai magistrati Falcone e Borsellino, è stata dedicata l’aula consiliare

E’ stata dedicata all’intitolazione dell’aula consiliare ai magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino una delle ultime sedute del consiglio comunale di Caprileone prima della conclusione della legislatura.

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Presente l’amministrazione al completo con in testa il sindaco Bernardette Grasso e la proposta della intitolazione, avanzata dal gruppo di maggioranza “Nuovi orizzonti”, ha ricevuto l’approvazione anche della minoranza per un voto unanime. In seguito sono intervenuti il presidente del consiglio Caterina Lionetto, il capogruppo di maggioranza Maria Vitale, il capogruppo di opposizione Salvatore Caputo e il primo cittadino.

da sx Bernardette Grasso (sindaco) e Caterina Lionetto (Presidente del Consiglio)
da sx Bernardette Grasso (sindaco) e Caterina Lionetto (Presidente del Consiglio)

Nel contempo è stata svelata la lapide marmorea in ricordo dei due magistrati ed è stato possibile mostrare per la prima volta alla cittadinanza l’importante lavoro di restyling che vede protagoniste due opere pittoriche monumentali dipinte dal giovane scultore e pittore caprileonese Mario Valenti.

falcone e borsellino targaLe due opere di grandi dimensioni, poste l’una di fronte all’altra nella sala consiliare, rappresentano la prima il “trittico della vittoria”, reinterpretazione di una sicilianità antonelliana, sulle allegorie nazionali, siciliane e locali nell’atto di onorare la sapienza e il martirio di Falcone e Borsellino; la seconda, la “Tavola di Caprileone”, misurante 210×260 centimetri, invece, si occupa di fattori identitari legati intrinsecamente a Caprileone e Rocca, rappresentate come due donne (madre e figlia) che vengono condotte da San Costantino Cavaliere, al cospetto della Madonna, che porge loro una tavolozza con la quale “dipingere il futuro”.

Sotto di essa un possente leone vigila attento sui capolavori presenti nel comune come la cinquecentesca Annunciata di Antonello Gagini e l’icona della Madonna di Czestochowa donata alla comunità dall’allora Papa Giovanni Paolo II.

Fonte: Gazzetta del Sud

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