Cosa Nostra non è cosa Nostra. In memoria di Giovanni Falcone.

image-12Cosa Nostra non è cosa Nostra. E non lo sarà mai.

Sabato 23 maggio 1992, ore 17.46. Sicilia, nei pressi di Palermo. La terra trema violentemente ma non è un terremoto. Sull’A29, vicino allo svincolo di Capaci un’esplosione sventra la strada, crea un cratere largo 14 metri e investe le automobili in transito. Boato, esplosioni, fiamme, fumo denso. Poi ancora esplosioni, fiamme e quel silenzio surreale che ti sposta in una dimensione di attesa.

In quell’attimo sospeso, tra incredulità e realizzazione, la percezione che qualcosa di terribile è appena accaduto si fa strada tra gli occhi di chi, quel giorno, era lì. image-10Tre Croma stanno transitando in arrivo dall’aeroporto di Punta Raisi una marrone, scaraventata a più di 60 metri di distanza, una azzurra, che rimane intatta, e una bianca, che viene ritrovata tagliata a metà per l’esplosione. Su quest’ultima viaggiano, di ritorno da Roma, Giovanni Falcone, direttore generali degli Affari penali del ministero della Giustizia, la moglie Francesca Morvillo, e un uomo della scorta. Sulle altre gli altri agenti. Il magistrato e la moglie moriranno poco dopo in ospedale. Oltre al giudice antimafia e alla moglie, persero la vita tre agenti: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

image-11Cosa Nostra ha fatto saltare in aria il magistrato Falcone con 500 chili di tritolo, magistralmente posizionati in un tunnel sotto un tratto d’autostrada che collega Palermo all’aeroporto e che oggi si chiama Falcone-Borsellino. Il giudice più amato e più odiato d’ Italia non c’ è più. Mafia e non solo mafia dietro il massacro. Il capo della Cupola Totò Riina e misteriosi «mandanti altri» che nessuno ha mai trovato. Ventidue anni dopo la strage si sa tutto e niente.
Di che colpa si era macchiato il magistrato?Voleva raccontare una verità scomoda a troppi? Oltre Cosa Nostra dietro c’erano nomi di insospettabili? Forse.
A noi non rimane che il ricordo. Nella speranza che un giorno tutta la Sicilia possa alzare la testa e guardare fiera l’orizzonte senza paura. Senza omertà. Senza Coppola.

“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta e muore una volta sola”.
Cosa Nostra non è cosa Nostra e non lo sarà mai.

In memoria di Giovanni Falcone.

 

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