Sinagra – Ultime battute per la campagna elettorale. Al via il porta a porta

La campagna elettorale è al giro di boa e nei comizi, più che hai contenuti, che pure ci sono, pare si preferisca porre l’accento su altro.
Si va così dall’elencazione delle cose fatte (ovviamente per l’amministrazione uscente), ai complimenti e ringraziamenti “graziosamente” scambiati sul palco che a poco o nulla servono ad orientare al meglio gli elettori e non manca neanche qualche frecciatina all’informazione.
maccoraSull’altro versante (quello il cui candidato sindaco mai ha avuto un ruolo politico) si elenca quello che verrà fatto e si chiede di essere giudicati tra cinque anni. La lista Maccora vuole “Valorizzare” Sinagra mettendo a frutto il lavoro svolto mentre quelli di “Nuovamente Sinagra”, la lista che appoggia Nino Musca, parla di una rosa di idee progettuali e di cambiare l’aria politica che si respira in paese e che non sarebbe di certo economicamente salubre per i sinagresi che non hanno visti ben pochi. Diversi oratori si sono avvicendati sul palco e la partecipazione e il seguito avuto non hanno bisogno, per i locali, specificazioni di alcun genere.
nino muscaLa piazza sinagrese, la disposizione “strategica” delle transenne e i “reportage” fotografici, scandiscono da soli il gradimento accordato a questo o a quel comiziante. “I voti però sono nelle case, diceva spesso un politico locale di spessore e questo i candidati più smaliziati, lo sanno bene ed è così che il fuoco cova sotto le ceneri, corre sulle messaggerie, passa dalle richieste “disinteressate” di amicizie su face, si insinua nei commenti, dimenticando che nel vissuto sinagrese tutti conoscono tutti.
E, spesso i diti sono troppo piccoli per offrire validi nascondigli. Social a Sinagra si legge Facebook e quest’ultimo si legge “mi piace” che nell’immediato sentire, è già una scelta di campo che se, in tanti casi lo è, in altrettanti è solo il gusto di esprimere liberamente un’emozione o uno stato d’animo. Non mancano i commentatori “tout court”, esperti in tutto tranne che nel farsi capire. Insomma è tutto un fiorire di “politologia” che non può che rendere onore alla democrazia. E così tra ambiguità, chiarezza, considerazioni fini a se stesse e prese di posizione chiare, il messaggio che passa è che la politica, magari emarginata dalla piazza, ha trovato spazio sul web spesso con esternazioni al limite del codice penale.
Poi c’è il fronte del porta a porta dove dovrebbero essere illustrate le doti e le capacità dei vari candidati e, per quelli con esperienze amministrative in atto o alle spalle, la bontà del lavoro fatto per la comunità senza magari cedere alla tentazione di sparare a zero sugli avversari. Lo vogliono le regole del consenso che si distingue dal voto perché il primo è la condivisione di un programma o solo della simpatia che la faccia di un candidato può esprimere, in secondo invece è il semplice diritto di scegliere regolato dalla legge che cerca di evitare con regole precise che il consenso sia mortificato in qualsiasi tornata elettorale italiana.
Ma quali sono i paletti da non oltrepassare?
Anzitutto la segretezza del voto: Il decreto-legge 1° aprile 2008, n. 49, “Nelle consultazioni elettorali o referendarie è vietato introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini” – Lo sbarramento principe contro ogni forma di inquinamento del voto che impone al Presidente del seggio “all’atto della presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale, a depositare le predette apparecchiature di cui sia al momento eventualmente in possesso, le quali – unitamente ai citati documenti – saranno restituite all’elettore dopo l’espressione del voto, previa annotazione in un apposito registro della presa in consegna e della successiva restituzione.” Per i contravventori la sanzione è pesante: l’arresto da tre a sei mesi e con l’ammenda da 300 a 1.000 euro.
La democrazia lo vuole. Intanto a Sinagra sembra che la frammentazione delle scorse amministrative, che hanno praticamente diviso in quattro il paese, abbia fatto buona scuola al punto che a contendersi il palazzo municipale, a differenza di altri Comuni sono solo due liste. Sinagra in piedi – dice Radio Agorà – Mai più divisioni.
Enzo Caputo

 
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