La fuga di Bassem Loudhaief, 31enne di origini tunisine, evaso dal carcere Madia di Barcellona Pozzo di Gotto lo scorso 9 marzo, si è conclusa.
L’uomo è stato rintracciato e fermato dai carabinieri delle compagnie di Patti e Trapani, che avevano già sottoposto a fermo di indiziato di delitto il suo nome una settimana fa.
La notizia è stata resa ufficiale questa mattina, insieme a quella di altri quattro persone, di età compresa tra i 25 e i 40 anni, alcuni dei quali avevano dimora tra Patti e Capo d’Orlando.
Questi ultimi sono sospettati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante della disponibilità di armi, e sono stati posti in carcere con misura cautelare.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Messina e delegate ai Carabinieri della compagnia di Patti, guidata dal capitano Giuseppe Rinella, hanno portato alla scoperta di una presunta associazione a delinquere dedita a reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Questa organizzazione avrebbe gestito, dietro pagamento da parte dei migranti, traversate in mare dalla Tunisia alla Sicilia, utilizzando gommoni.
L’ultimo sbarco, organizzato nella notte del 12 giugno, ha visto circa venti migranti arrivare sulle coste trapanesi dalla Tunisia.
I migranti sono stati rintracciati dai Carabinieri di Trapani, Mazara del Vallo e Marsala, soccorsi e trasferiti al CPR di Trapani per i controlli sanitari e le procedure di identificazione.
Tra loro ci sono due donne e cinque minori.nnL’indagine ha permesso di ricostruire l’organizzazione e la suddivisione dei ruoli all’interno dell’associazione, nella quale il 31enne, come specificato dalla Procura di Messina, avrebbe ricoperto il ruolo di scafista.