La Prima Sezione del Tar di Catania si è espressa favorevolmente sul ricorso proposto da una giovane professionista santagatese in merito al proprio esame per l’abilitazione all’esercizio della professione forense.
La pronuncia del Tar Catania, del 21.09.2021, per l’interesse pubblicistico ed importanza nazionale, oltreché per i principi giuridici espressi, merita la massima diffusione essendo il mancato superamento dell’esame di abilitazione alla professione forense un punto molto sentito ogni anno nel mondo giuridico nazionale, in ragione del coinvolgimento di migliaia di dottori praticanti che vengono bocciati dalle varie commissioni esaminatrici.
Questi i fatti:
La candidata, rappresentata e difesa dall’avvocato Filippo Alioto, del foro di Patti, non aveva raggiunto il punteggio minimo necessario al superamento della prova ma questa circostanza, come rappresentato dal difensore in sede di discussione, non ha trovato riscontro, essendo la valutazione della prova d’esame – svoltasi in modalità remota, secondo le vigenti normative in materia di contenimento dell’epidemia da Covid-19 – effettuata in termini puramente numerici, in tempi insufficienti e priva di sufficiente motivazione. La prova orale della candidata santagatese è invece stata svolta e discussa esaustivamente ed in tempo addirittura inferiore rispetto a quello a disposizione, con parere reso dal punto di vista tecnico conformandosi all’orientamento totalitario e, soprattutto, a quanto richiesto dal quesito oggetto dell’esame.
“Si tratta di un precedente importante – commenta l’avvocato Alioto – poiché consente alla ricorrente di superare il giudizio di inidoneità della commissione esaminatrice, ottenendo giustizia in un sistema (da riformare) in cui ogni anno centinaia di giovani praticanti vengono bocciati senza una motivazione”.
L’accoglimento della domanda cautelare da parte del Tar consentirà alla candidata di ripetere la prima prova orale dinanzi alla commissione di esame in composizione diversa rispetto alla precedente.