Palermo – L’on. Laccoto presenta disegno di legge per la stabilizzazione di ex Lsu e Asu

L’iniziativa legislativa prende le mosse dalla recente sentenza della Corte Costituzionale 279/2020 con cui la Consulta ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art. Il disegno di legge, quindi, punta ad avviare le procedure di stabilizzazione nei confronti sia di soggetti partecipanti a progetti di utilità sociale che di lavoratori di aziende in crisi attualmente impegnati in progetti di pubblica utilità, tutti compresi nel bacino del precariato e individuati da specifiche leggi regionali.

“Abbiamo il dovere di dare una risposta alla sacrosanta richiesta di stabilizzazione attesa da quasi 30 anni da migliaia di precari che prestano servizio nella pubblica amministrazione in Sicilia senza neppure contributi previdenziali. Bisogna trovare una soluzione e questo disegno di legge, che sottoponiamo alla valutazione del Governo e dell’Assemblea Regionale, va nella direzione auspicata da tanti”. E’ il commento del deputato Regionale Giuseppe Laccoto, primo firmatario del ddl finalizzato alla stabilizzazione di una platea di quasi 4600 persone, tra ex Lsu e Asu.

L’iniziativa legislativa prende le mosse dalla recente sentenza della Corte Costituzionale 279/2020 con cui la Consulta ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 3, della legge regionale del 6 agosto 2019, n.15 promosse dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il disegno di legge, quindi, punta ad avviare le procedure di stabilizzazione nei confronti sia di soggetti partecipanti a progetti di utilità sociale che di lavoratori di aziende in crisi attualmente impegnati in progetti di pubblica utilità, tutti compresi nel bacino del precariato e individuati da specifiche leggi regionali.

“E’ un atto dovuto nei confronti di migliaia di persone che da anni languono nel limbo del precariato – commenta l’on. Laccoto. Ma la finalità del disegno di legge è anche quella di equiparare le procedure per la stabilizzazione a quelle seguite per gli altri precari che nel 2019 e nel 2020 hanno firmato il contratto di lavoro a tempo indeterminato. Credo che si tratti di un obiettivo di giustizia sociale che abbiamo il dovere di perseguire fino in fondo”.

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