Castell’Umberto- Se il virus fosse un gendarme della natura. L’opinione di Lucio Fonti teologo prestato alla legge

“E come se questo virus avesse scelto, quale segno della nemesi dei tempi, soprattutto chi la Vita ha scambiato con l’inebriante luccichio dell’oro.”

Avvocato e se il coronavirus fosse un anticorpo di madre terra?

“Punizione divina, legittima difesa da parte di una natura che oltraggiamo ogni giorno la soddisfazione di bisogni indotti dai mercanti del “Tempio Umano” e certo non essenziali, nemmeno necessari, talvolta persino manco utili. Se accediamo alla visione del nostro pianeta, quale organismo vivente, che perennemente lotta per ritrovare il suo equilibrio violato, non possiamo non cogliere la “rivelazione” di una gnosi laica che mette a nudo il male che una umanità vanesia e insaziabile provoca alla stessa sua madre terra, financo a soffocarla facendole mancare il respiro. Ed ecco che la madre si difende, fermando la mano del figlio che vuole ucciderla dimentico che gli ha donato la vita, e intimandolo alla riconoscenza quale condizione di consapevolezza che impedisce di protrarre a compimento il matricidio.

ph Francesco Salvatore (fb)

Poiché se la Madre Terra muore non ci saranno più figli. Quasi nemesi, per chi come me, si ritrova angustiato in un mondo dove l’Uomo ha dimenticato se stesso e corre insensato, abbagliato dal luccichio dell’oro, verso l”edonismo meta di se. Piacere effimero, mercantile, che svanisce appena consumato e ha quindi necessità di rincorrere altro piacere effimero, senza sosta, e per averlo ha bisogno di altro oro con il quale scambiarlo e di nuovo consumarlo e ancora scambiato, senza requie.

L’Uomo non più Persona, ma consumatore e il Valore dell’esistenza mistificato nell’oggetto producibile e scambiabile, sia esso inanimato, per arrivare, nelle espressioni più brutali, alla mercificazione dell’Umano.

E i Diritti non sono più l’espressione della Dignità Umana fosse anche dell’Umanità nuda, ultima e indifesa nella sua Tutela e Inviolabilità, ma il consumatore e i diritti del consumatore. Questa corsa di fervente devozione a ciò che asservisce la Vita all’oro che uccide, sembra essere, questa volta, la caratteristica della maggior parte dei territori più colpiti dal virus.

La Cina, nuovo impero della produzione e del capitale, l’Italia e il ricco e opulento occidente. E guardando in casa nostra, le regioni più ricche, tra esse maggiormente la Lombardia, dove la produzione, il profitto, l’economia sono da più tempo anteposti ad ogni altro Valore. E come se questo virus, che per vivere e riprodursi deve sfruttare la vita altrui, avesse scelto, quale segno nemesi dei tempi, soprattutto chi la Vita ha scambiato con l’inebriante luccichio dell’oro. Speriamo di non perdere, anche stavolta, l’occasione di saper cogliere e interpretare i segni dei tempi”.

 Tutto è possibile sull’argomento così come il suo contrario. Un’opinione, quella di Fonti, che, sospesa tra mente e cuore, getta un ponte tra due secoli.

Enzo Caputo

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