Floresta – Addio al grande freddo qui la neve non è più di casa

Anche qui l’inverno più caldo di sempre si fa sentire. Le stufe quest’anno sono rimaste basse e «la prima e unica neve — raccontano in paese — è caduta 15 giorni fa». «Per 4 giorni, lenta, intervallata dal sole. È arrivata a un metro floresta-sindaco-marzullod’altezza», fa i conti il sindaco Sebastiano Marzullo, classe ‘75, che qui è nato e cresciuto. E che alla neve ha voluto dedicare un parco dove, quando la pista si colora di bianco, scivolano in tanti con gli slittini (quest’anno cinquemila in appena un week-end). «Giù come Heidi e Peter», dice Giovanni, 10 anni, che ogni anno a partire da novembre inizia a incrociare le dita perché la neve arrivi e soprattutto «non si sciolga dopo qualche giorno». Lui è uno dei 24 bambini di questo paese dove l’età media è 60 anni e gli abitanti meno di 500. La neve è nel dna dei più grandi. All’interno della scuola, invece, i bambini hanno dipinto con le maestre un grande murales della Sicilia individuando Floresta sulla cartina. E scrivendo: terra di sole. Che certo un po’ di impressione la fa. Il freddo è scomparso anche da qui? «Niente affatto: c’è, soprattutto in alcuni giorni quando tira la tramontana ma non è come tanti anni fa. D’estate certe sere ci sono anche 30 gradi», dice Irene Falange, 50 anni, insegnante di storia e geografia che di casa sta a Castellumberto e qui viene ogni giorno per lavoro. «Siamo in un angolo di Svizzera», ride Maria Letizia Landro, 41 anni, tornata dopo 39 anni nel paese d’origine dei genitori, e banconista del Central Bar sul corso principale. Lei il freddo lo sente «sempre e comunque, anche in estate», racconta, ma se deve dirla tutta: «Prima era molto peggio».

parco neve2Anna Hutanu, 23 anni, arrivata 10 anni fa a Floresta dalla Romania insieme alla madre ricorda i meno 15 gradi del 2008. Ma a essere entrata nella leggenda è la tormenta dell’81. Allora il paese restò isolato per 15 giorni, il termometro sfiorò «quasi i meno 20», ricorda Antonino Condipodero, 57 anni, titolare del bar Due Pioppi. «La neve arrivò in poche ore a 4 metri, dovette intervenire l’Esercito», racconta il sindaco. E aggiunge: «Le cose sono iniziate a cambiare una quindicina di anni fa, io ero ancora all’Università e quando tornavo in inverno, Floresta mi sembrava diversa». Per lui e la sua generazione Floresta d’inverno era la neve. Nevicava da dicembre a marzo,3-4 volte al mese. Ora «se accade tre volte in un’intera stagione, è un successo», raccontano in paese. Con un effetto che a volte diventa devastante per le culture che hanno i «tempi del comune più alto»: fioritura a fine marzo-aprile, raccolta tra maggio e giugno.

floresta parco neve 2016«E invece — dice l’assessore Salvatore Iraci, per molti anni capo della forestale — il caldo accelera tutto, poi arriva una gelata e il lavoro di tanti mesi va in malora». Così, l’attenzione alle previsioni meteo qui è massima: anche da parte della giunta che da qualche anno ha creato un orto comunale dove si coltivano mele, fragole e altri prodotti tipici venduti con un marchio Deco (Denominazione controllata) del Comune che alimenta bilancio e feste del paese a partire proprio da quella della primavera che, non a caso, si tiene tra maggio e giugno. In autunno con l’Ottobrata vanno in scena fagiolini a crucchittu e castagne. E Floresta si riempie di visitatori: 80 mila nell’ultima edizione. A cambiare in questo angolo di Sicilia sono state anche le abitudini. Solo gli anziani nonostante il clima mutato hanno cercato di resistere. Filippo Pedalina, 91 anni ad aprile, fa provviste a ottobre per mettersi al sicuro contro ogni rischio di isolamento per neve. Ma oggi, qui, di bianco c’è solo “sua maestà” l’Etna.

Gioia Sgarlata

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