Capo D’Orlando – La vicenda Roberta Iannello e la domanda per la direzione sanitaria dell’ASP di Messina

Quest’oggi visitando i vari siti d’informazione online ho appreso con enorme soddisfazione che la vicenda di Roberta Iannello, di 26 anni laureanda in infermieristica, si è conclusa nel migliore dei modi. Alla fine anche le brutte e assurde notizie hanno un lieto fine ma c’è un ancora un grosso dubbio che non mi lascia del tutto soddisfatto, e una domanda che vorrei porre al direttore dell’ASP di Messina… ma cercherò di spiegarmi meglio.

da sx Lina e Roberta

Roberta da 15 anni è affetta da una malattia molto rara, che si chiama “Gastroenterite eosinofila”, una sorta di allergia al cibo che, a poco a poco, si è  estesa praticamente alla totalità degli alimenti.

Rara al punto che in Italia ne sono affetti poche decine di persone e che porta alle persone che ne sono affette vari disturbi e forti dolori gastrointestinali; così la ragazza che ha già dovuto eliminare vari elementi nutrizionali dalla propria dieta, necessita di un integratore alimentare che le garantisce lo stesso apporto nutrizionale di una dieta bilanciata.

Solo che questo integratore costa la modica cifra di 3500 € e nonostante i medici del Papardo – ospedale in cui Roberta è attualmente in cura – avessero definito il farmaco “indispensabile ed insostituibile” in quanto contenente tutte le sostanze necessarie per l’organismo, l’ASP di Messina negava la concessione del farmaco.

A bloccare la fornitura, il Decreto Assessoriale 318 del 23 febbraio 2009  in quanto in quel provvedimento sono elencati i materiali di medicazione e i presidi integrativi e nutrizionali che possono essere autorizzati nei soggetti affetti da particolari patologie, ma  ahimè in quella tabella, ed in quelle successive quel prodotto non  c’è. A Roberta ed alla sua famiglia dunque non resta che pagarsi per intero l’integratore alimentare, nonostante 3500€ mensili non siano di certo uno scherzo e non si trovino sotto i cavoli.

Questo sarebbe successo tra l’indifferenza generale e la non curanza dell’ASP, se la mamma di Roberta, la signora Lina Drago non avesse attenzionato tutti gli organi d’informazione provinciali e locali, accendendo i riflettori sulla triste ed assurda vicenda che in questi due giorni ha fatto molto parlare e discutere. Tante e tante critiche sono cadute sull’ASP e sul suo direttore che nel giro di 24h ha fatto subito marcia indietro inviando una nota nella quale garantiva ancora per un mese l’integratore in questione in attesa della decisione del giudice sul caso. Potenza della stampa che ha aiutato come meglio ha potuto Roberta ma sopratutto potenza di una mamma forte e coraggiosa che denunciando il tutto alla stampa ha fatto sì che venisse resa giustizia a Roberta e alla sua malattia invalidante. Complimenti sinceri, Signora Lina da parte mia per come ha saputo lottare e difendere la salute di sua figlia ed un grosso in bocca al lupo per il futuro.

Invece al direttore dell’ASP di Messina vorrei porre una domanda che mi pongo da quando ho appreso il lieto fine di questa storia:se al posto di Roberta vi fosse stato un’altra ragazza o ragazzo con gli stessi problemi ma con dei genitori non così coraggiosi da denunciare il tutto come la signora Lina ha giustamente fatto, questa vicenda come si sarebbe conclusa o meglio, avrebbe L’ASP concesso la fornitura del farmaco per un altro mese oppure no e avrebbe dovuto comprarselo l’integratore, l’ipotetico ragazzo o ragazza??

Direttore, se può si metta la mano sul cuore e mi risponda…GRAZIE.

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