La legge 150/2000, fortemente voluta per migliorare la comunicazione e l’informazione nella pubblica Amministrazione e dare uno sbocco occupazionale a molti giornalisti, dopo 15 anni non è stata del tutto applicata e rischia di essere vanificata proprio per la resistenza della politica che pure l’ha votata. Questo quanto è emerso nel corso del seminario formativo dal titolo “Deontologia, Uffici stampa e riservatezza”, che si è svolto sabato al cineforum comunale, dalle nove alle quattordici organizzato dall’Ordine dei giornalisti e approvato dalla pertinente Commissione cultura del Ministero dell’Università e della ricerca.
Il seminario , che ha dato diritto a sette crediti formativi, è stato patrocinato dal Comune di Castell’Umberto con il supporto dall’Associazione locale “Euraviaonlus”. Relatori, dopo l’introduzione dell’assessore alla cultura Valeria Imbrogio, sono stati il vice presidente nazionale dell’ordine dei giornalisti Santino Franchina, il sindaco di Castell’Umberto Vincenzo Lionetto Civa le dottoresse Eliana Caputo, che ha condotto una esaustiva disamina della legge, ed Alfonsa Conti Nibali che ne ha curato l’aspetto etico e della riservatezza.
“Gli Uffici stampa nella pubblica Amministrazione — ha detto il vice presidente dell’Ordine – stentano a decollare a discapito della qualità dell’informazione che viene data ai cittadini. La legge distingue il portavoce dal responsabile dell’Ufficio stampa. Il primo è appunto la voce dell’organo di vertice mentre il secondo, che alcuni vorrebbero piegato ai voleri del potere ha il delicato compito di filtrare l’informazione, tenere i rapporti con i media, firmare i comunicati stampa e dare spazio, con i filtri tipici della professionalità, a tutte le realtà politico amministrative seppure sotto le direttive dell’Organo di vertice dell’amministrazione che devono essere in linea con la legge e la deontologia professionale.”
E qua la nota dolente. In fase di stesura della legge- ha detto Nuccio Carrara- la politica, dopo le ottime enunciazioni di principio, ha trovato il modo di indebolire il provvedimento per limitare figure scomode. “L’informazione, piaccia o meno, è vitale in una comunità, ha detto il sindaco Lionetto, da sempre aperto alla problematica, per questo il ruolo dei professionisti dell’informazione è necessario.
Certo le risorse dei Comuni sono al lumicino e frenano le buone intenzioni ma questo non può essere preso ad alibi.” Intanto “l’abusivismo dell’informazione istituzionale”, magari affidata a chi ha il solo merito di cantare le lodi dei vari “Re per una notte”, rischia di diventare una piaga per il cittadino bombardato dai “magnificat” che cercano solo di plagiare il consenso.
“L’Ordine- continua Franchina- vigilerà e denuncerà gli abusi”- Può infatti capitare che, se da un lato si piange miseria, dall’altro, magari, i soldi si spendono sotto “altre forme” che non informano. “Sono nella fossa dei leoni- ha detto scherzosamente il sindaco (una passione mai sopita per il giornalismo) – ma questo confronto è vitale e illumina un cono d’ombra che persiste da troppo tempo”. Il dibattito, di spessore, non scade mai nel banale, gli onori di casa sono impeccabili, i dolci, fatti a mano, salvano la “Spending review”, testimoniano la “versatilità” dei dipendenti del settore e pubblicizzano le ricette locali. I risultati non si fanno attendere.
“L’Amministrazione comunale di Castell’Umberto non ha eguali, postano su Facebook alcuni giornalisti. Sindaco meraviglioso, davvero complimenti.” Lionetto supera così “l’argomento graticola”. Verità, riservatezza, etica, controllo, occupazione, applicazione della legge150/00 e regola delle cinque Y. – Il messaggio di Santino Franchina, Enzo Lionetto, Alfonsa Conti Nibali ed Eliana Caputo, in sintesi, è stato questo.
Enzo Caputo