Brolo – Puntualizzazioni di Irene Ricciardello: Siamo abituati alla trasparenza, sottotraccia lavora chi ama gli inciuci”

La nota di Irene Ricciardello, sindaco di Brolo, in risposta al dire del capogruppo dell’opposizione Cono Condipodero

Puntualizzazioni: Siamo abituati alla trasparenza, sottotraccia lavora chi ama gli inciuci, chi si rende invisibile per operare nell’ombra.

Non vuol far ironia, il sindaco di Brolo, nel rispondere al capogruppo dell’opposizione Cono Condipodero, ha solo voglia di chiarezza, di puntualizzare ruoli e cose,  ordinare fatti e nomi.

irene ricciardello bn“Oggi si gioca pesante, dalle parole ai fatti, si vuole intorbidire le acque, ammorbare l’aria, riemerge il vecchio modo di far politica, gli inciuci, si spolverano anche nella terminologia le vecchie cambiali elettorali, gli amici degli amici. Tutti modi di dare e di essere di un mondo che non ci appartiene ma forse vicino proprio al quel gruppo politico che agita la paura del dissesto.. se quello c’è c’è, sono i  numeri a definirlo, quindi né noi né i commissari che possono solo prenderne atto”.

Irene Ricciardello va giù pesante.

“Lavorare sottotraccia”.

Che Cono Condipodero chiarisca cosa vuol dire.

Un terminologia che sta a illustrare chi rende il suo lavoro invisibile, dentro i muri, tubi, fogne,  incanalato in logiche distanti dal Cittadino.

Non appartiene ne a me, ne alla mia storia, al mio modo di fare, né, e lo dico con certezza, a chi mi è vicino in questa amministrazione.

Il cittadino, l’elettore, il popolo deve sapere come si lavora, chi fa, chi determina, chi agisce, chi opera..

Il sottotraccia di un tempo ha portato allo sfacelo di oggi.

Che Cono Condipodero lo sappia bene, lo comprenda no le sue “muse”, lo intendano i suoi compagni di merende.

Brolo muore non per volere di questa amministrazione, la mia.

Ma per chi ha gozzovigliato sui e nei conti del comune sino a pochi mesi fa con le complicità di un consiglio comunale imbelle dove solo noi dell’opposizione avevamo il coraggio di alzare la testa, di dire no.

Questo i cittadini di Brolo l’hanno  capito votandoci.

I commissari non possono trovare soluzioni affinchè il dissesto economico del comune venga evitato.

I cittadini non si possono prendere in giro con le parole.

Se il dissesto, come ho detto prima –  cìè sono e saranno i numeri a dirlo.

Noi ne possiamo prendere atto.

Anche noi che non lo vogliamo.

Gli altri si assumano le responsabilità del caso.

Compreso Condipodero.

E poi un’amministrazione, il suo fare, il suo agire, la sua correttezza non si misura in comunicati stampa, nei post su facebook, ma nei fatti.

Facciano il loro lavoro, non ci facciamo intimidire se sono due, tre, cinque le relazioni inviate ai commissari, agli ispettori, che arrivano sui tavoli degli assessorato regionali.

Io credo e sono sicura che i Commissari, anche quelli che domani torneranno a Brolo, lavoreranno serenamente, con coscienza, senza interferenze, senza condizionamenti.

I tempi dei Gangi,  della situazione paradossali, quelli che dicevano che tutto era a posto a 30 giorni dagli avvisi di garanzia, sono finti.

Fortunatamente.

E spero, da cittadina brolese, che nessuno operi sottotraccia, per farli tornare. Ed in ultimo. Il ruolo del vicesindaco. Nè sovraesposto, né sempre presente, né lui né altri.

Tutti siamo qui ci rappresentiamo vicendevolmente, chi parla per uno parla per tutti, con serenità, senza complessi, né compromessi.

Il senso del team, del gruppo, il lavorio in equipe, tra giunta, sindaco e consiglieri è un teorema che amiamo, che abbracciamo, che vogliamo.

Le “dittature dell’apparire ad ogni costo, e costi quel che costi” del passato appartengono ad un tempo ed a un modo di fare che non ci appartiene.

Noi siamo una Storia diversa.

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