Milano & Brolo – Operazione “Feudum”, 5 arresti eseguiti dai carabinieri

Sono in corso numerose perquisizioni a carico dei destinatari delle misure cautelari nonché delle aziende coinvolte nell’illecito smaltimento dei rifiuti. Contestualmente i carabinieri di Milano hanno fatto accesso al Comune di Opera (MI)  per le acquisizioni documentali.

Il provvedimento scaturisce da un’articolata attività investigativa avviata dalla Procura della Repubblica di Milano nel febbraio 2020 e volta a fare luce su presunti illeciti posti in essere dalla predetta Amministrazione Comunale, i cui esiti consentivano di accertare l’esistenza una stabile relazione corruttiva fra lo stesso Sindaco, la dirigente del locale Ufficio Tecnico ed alcuni imprenditori in rapporti economici con l’Ente.

L’attività investigativa dei carabinieri di Milano faceva emergere come, nell’arco temporale febbraio – ottobre 2020, il Primo Cittadino di Opera, con l’adesione incondizionata della dirigente dell’Ufficio Tecnico e l’accondiscendenza di alcuni funzionari e consulenti dell’Ente, abbia sistematicamente interferito in alcune procedure di gara bandite da quel Comune per orientare l’assegnazione di lavori pubblici in favore di imprenditori conniventi, ricevendo da questi ultimi sostanziose utilità.

In tale contesto, sono state inoltre accertate ulteriori e più gravi condotte delittuose di natura ambientale, diretta conseguenza della cronica deregolamentazione e dell’allentato controllo formale che caratterizzano la macchina amministrativa del Comune di Opera.

Indagati anche due imprenditori brolesi  Rosario e Cono Bonina, padre e figlio di 71 e 46 anni, titolari della Veria srl di Brolo.

A Brolo stamattina ad eseguire le ordinanze sono stati, intorno alle 4.00, i carabinieri della compagnia di Patti, agli ordini del Tenente Colonello Salvatore Pascariello assieme ai militari della locale stazione, guidati dal luogotenente Maurizio Mastrosimone.

da sx il tenente Colonello Salvatore Pascariello ed il luogotenente Maurizio Mastrosimone

L’operazione giudiziaria è stata portata a termine nei confronti di uno dei due soggetti originari di Brolo, ma residente al Nord, che si trovava al momento nella cittadina del castello.

Nel corso delle indagini è stato così possibile ricostruire, nel dettaglio:

  • l’illecito condizionamento in alcune procedure ad evidenza pubblica bandite dal Comune di Opera, tra cui:
  • la gara d’appalto per la riqualificazione del centro sportivo Comunale del valore di 1 milione di euro circa;
  • il contratto d’appalto per la manutenzione delle strade comunali del valore di 350 mila euro circa;
  • la fornitura di 4 termo-scanner del valore di 15mila euro circa per la rilevazione della temperatura corporea (per l’emergenza Covid-19), installati all’ingresso del Municipio, del Comando di Polizia Locale, della Biblioteca e della farmacia comunali;
  • la procedura negoziata per la manutenzione del Centro Civico comunale del valore di 80mila euro circa;
  • i lavori di adeguamento dei plessi scolastici comunali del valore di 60mila euro circa;
  • le utilità illecite percepite dai predetti amministratori pubblici, quale corrispettivo per gli atti contrari ai doveri d’ufficio compiuti nell’ambito delle suddette procedure;
  • l’indebito utilizzo di circa 2000 dispositivi di produzione individuale (mascherine chirurgiche) fornite dalla Città Metropolitana e dalla Protezione Civile e destinate alla locale RSA e alla farmacia comunale di cui il Sindaco di Opera si appropriava, distribuendole arbitrariamente a stretti congiunti e a dipendenti comunali;
  • un traffico illecito di rifiuti, ideato dagli stessi imprenditori indagati e realizzato mediante lo stoccaggio, il riutilizzo e l’interramento – in aree di cantiere nel Comune di Opera e in aree agricole all’interno del Paco Sud di Milano – di circa mille tonnellate di fresato d’asfalto ed altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati dai Comuni di Opera, Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro, Segrate, Monza, attestando falsamente il regolare recupero dei predetti rifiuti speciali mediante “formulari” ideologicamente falsi ottenuti dai gestori di due centri di smaltimento, parimenti indagati.

La misura cautelare, inoltre, dispone:

  • 1 misura interdittiva (divieto di esercitare attività professionali e imprenditoriali) nei confronti di un architetto bresciano consulente del Comune di Opera e progettista di fiducia della Locate District (società proprietaria dell’outlet “Scalo Milano” di Locate di Triulzi (MI);
  • il sequestro preventivo della somma di 40mila euro a carico dei pubblici ufficiali indagati, nonché due autocarri utilizzati nella commissione di reati ambientali.
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