Ucria – La delibera regionale “anti-ghiri”… non è soddisfacente

La notizia secondo la quale la Giunta Regionale avrebbe approvato la richiesta dello stato di calamità per i danni prodotti dai ghiri alle colture di nocciolo nei monti Nebrodi, come dichiarato anche dall’assessore regionale Edy Bandiera, non è piaciuta così tanto all’amministrazione comunale.

da sx foto: Roberto Di Stefano, presidente del consiglio il sindaco Enzo Crisà ed il vice sindaco Rino Marzullo

Ieri, infatti, il sindaco del comune di Ucria, Vincenzo Crisà, ed il suo vice sindaco nonché assessore alle politiche sociali, Rino Marzullo, hanno trasmesso agli organi di stampa una loro nota congiunta, in cui sottolineano che: in questi ultimi giorni diversi organi di informazione a tiratura regionale e, soprattutto quotidiani on-line, hanno riportato la notizia secondo la quale la Giunta Regionale con deliberazione n.301 del 16/07/2020 avrebbe approvato la richiesta dello stato di calamità per i danni prodotti dai ghiri.

Edy Bandiera

In verità con il citato provvedimento, Crisà e Marzullo, hanno spiegato telefonicamente alla Gazzetta che il Governo Regionale ha solamente apprezzato “le iniziative volte all’avvio di azioni per la realizzazione di un piano di controllo numerico del ghiro che riduca la presenza dello stesso nel comprensorio Nebroideo”.

Pertanto, si legge ancora nella nota, al fine di non ingenerare false aspettative nei proprietari dei terreni coltivati a nocciolo e nelle numerose famiglie che lavorano nel comparto agricolo e che vedono compromessa ogni aspettativa occupazionale per la perdita del 90% del prodotto a causa della incontenibile presenza del roditore, l’Amministrazione di Ucria ritiene doveroso precisare gli esatti termini del provvedimento adottato dalla Giunta Regionale”.

Resta infatti irrisolto il gravissimo problema che gli organi dell’Amministrazione Comunale non solo di Ucria ma dei tanti paesi che vivono la medesima condizione, hanno sollevato con determinazione e costanza, documentando nella reale consistenza l’entità della drammatica incidenza della presenza dei ghiri nel comprensorio.

La speranza, concludono i due amministratori, di poter alleggerire gli effetti negativi sull’occupazione mediante le agevolazioni che il riconoscimento dello stato di calamità naturale avrebbe comportato, resta solo una chimera. Delusione e amarezza sono i sentimenti che i lavoratori del comparto stanno provando ed alimentano ulteriormente le preoccupazioni per un futuro sempre più incerto condizionato pesantemente anche dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, ancora purtroppo in atto”.

Insomma gli amministratori di Ucria e gli altri dei centri nebroidei, si attendono segnali concreti e non solo atti, considerati inefficaci.

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