Brolo – La cerimonia del 4 novembre: “Grazie a chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà”

E’ stata una cerimonia semplice, ma molto sentita e partecipata, quella che si è svolta a Brolo in occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

Presenti il Sindaco Giuseppe Laccoto, il Vicesindaco Carmelo Ziino, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Vittoria Cipriano, l’Assessore ai Servizi Sociali Tina Fioravanti, il parroco di Brolo padre Enzo Caruso, il dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Bruno Lorenzo Castrovinci, il Comandante della stazione dei Carabinieri Luogotenente Maurizio Mastrosimone e il Comandante della Polizia Municipale Damiano Passarelli, oltre ad alcuni Consiglieri Comunali e una delegazione di docenti e alunni dell’Istituto Comprensivo. Proprio gli alunni sono stati protagonisti della cerimonia con la lettura di alcune poesie dedicate alla memoria dei morti in guerra.

“La deposizione della corona d’alloro al monumento ai caduti è un atto simbolico per ricordare chi ha sacrificato la propria vita per la libertà, l’indipendenza e l’unità della nostra Patria – ha affermato il Sindaco Laccoto. Anche tanti nostri concittadini sono morti nei due conflitti mondiali e noi abbiamo il dovere di rivolgere loro un pensiero di gratitudine. Sentiamo anche l’obbligo di impegnarci per trasmettere alle giovani generazioni il valore supremo della pace che è stato raggiunto ad un prezzo altissimo. Dobbiamo sempre mantenere alta la guardia perché oggi ci troviamo a combattere nuove guerre contro l’intolleranza e il fanatismo che minacciano la pacifica convivenza tra i popoli”.

L’Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Vittoria Cipriano ha evidenziato che “Ricordare i Caduti è un dovere morale per tutti noi. Ma il ricordo non basta. Ricordare il passato significa soprattutto impegnarsi per il futuro. Ecco che la presenza degli alunni acquista una forte valenza simbolica. La scuola ha un compito molto importante, quello di trarre dalla storia del passato la forza morale per insegnare ai giovani a costruire un mondo migliore, più giusto e più umano, a diffondere la cultura della pace e, soprattutto, a comprendere che la guerra è la più grande sciagura dell’umanità”.

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