Brolo – Assolta in appello l’ex sindaco Irene Ricciardello, per la vicenda sversamento di liquami in mare

La Corte d’Appello di Messina (presidente Alfredo Sicuro, componenti Maria Eugenia Grimaldi e Maria Teresa Arena), ribaltando la sentenza di primo grado (4 mesi, 1.500 euro di multa, pena sospesa e non menzione, decisione del giudice monocratico del tribunale di Patti Rita Sergi del 2018), ha assolto con formula piena l’ex sindaco di Brolo, oggi consigliere comunale, Rosaria Ricciardello, detta Irene, difesa dall’avvocato Nino Favazzo del foro di Messina.

L’ex primo cittadino era stata condannata per lo sversamento di liquami in mare nell’ambito della condotta marina non autorizzata. Questa apparteneva al vecchio impianto consortile di depurazione, riferibile al consorzio tra i comuni di Piraino, Sant’Angelo di Brolo e Brolo e non inserita nell’autorizzazione dell’Agenzia della Acque e Rifiuti della Sicilia, proprio perchè in disuso.

Qui una vecchia saracinesca, nell’ottobre 2014 quando scattò il capo d’imputazione, non trattenne una pur minima parte di rifiuti che finì in mare, come si legge negli atti processuali “imbrattandolo”. Un reato che in un primo momento il sindaco di Brolo avrebbe commesso in concorso con l’ingegnere Basilio Ridolfo, capo dell’Ufficio Tecnico comunale di Brolo che, in primo grado, era stato assolto per non avere commesso il fatto.

La sentenza di condanna per l’allora sindaco brolese riapriva, di fatto, la questione che distingue le responsabilità e le competenze degli organi di vertice delle amministrazioni territoriali e dei funzionari dirigenti dei settori organizzativi degli enti pubblici.

Quindi, dopo la condanna, Irene Ricciardello immediatamente propose l’appello, dove l’avvocato Nino Favazzo ha smontato le tesi accusatorie tanto che la Ricciardello è stata assolta perché il fatto non sussiste.

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