Castell’Umberto – La febbre del gioco sale. Nel 2017 quota pro capite di 333 euro!

“È definita ludopatia, è una emorragia economica. È motivo di dramma familiare e sociale. Forse tutti, comune, famiglia, associazioni qualcosa dovremmo fare. Comincia così un post del primo cittadino Enzo Lionetto sulla propria pagina personale di Facebook, per comunicare con un certo disaggio i numeri e le statistiche dove si evince, di quanto hanno giocato non poco castanesi nel 2017.

Infatti, il comune di Castell’Umberto ha una popolazione di 3.051 abitanti – dati 2017 – con un reddito pro-capite pari a 12.114.33 euro ed ha giocato, pro-capite a tutti i giochi gestiti dallo Stato e alle slot 333.00 euro.

Il piccolo centro dei Nebrodi, si trova posizionato nella classifica generale al posto numero 5.648 su 7954 comuni italiani nella classifica generale per giocate pro- capite.

Una situazione allarmante, ma non certo peggio di altri comunità del messinese. I soldi spesi in giocate nel 2017 sono 1.02 milioni di euro contro le vincite che sono appena 685.975,33, quindi carte o “schedine” alla mano sicuramente a guadagnare è sempre ovviamente lo Stato.

Ma non poche famiglie si sono ridotte sul lastrico perché si giocano quasi tutto nella speranza di determinare, con un improbabile colpo di fortuna, un futuro migliore per la propria famiglia.

Sempre dalle statistiche viene stabilito che si vince di più giocando a Awp (classiche macchinette) con un importo di 303.079,1 a seguire, i concorsi pronostici dello sport con 10.382,0 euro, eurojackpot 1.740,5 euro e per concludere le lotterie istantanee con 96.340.0 euro.

Da queste statistiche ovviamente, bisogna togliere anziani, bambini e tante persone che non giocano, quindi le percentuali, paragonate alla popolazione diventerebbero sicuramente diverse. I dati sono stati stilati fino al 31 dicembre del 2017 e provengono dal database dell’azzardo, a disposizione di tutti sulla rete, curato dalla GediVisual.

il sindaco Enzo Lionetto

Il sindaco Enzo Lionetto, sottolineato che si deve trovare una soluzione a questo grave problema, pur tenendo conto che tali giochi rientrano, comunque nelle autorizzazioni rilasciate dallo Stato, e che come successo in passato una eventuale ordinanza tesa a proibire l’impiego, in condizioni normali, di questi apparecchi da gioco, non potrebbe trovare spazio d’applicazione.

}