Messina – Servizi sociali: on. Cateno De Luca, amministrazione Accorinti ha solo portato avanti prestazioni con la logica del vuoto per pieno

Servizi sociali: on. Cateno De Luca, amministrazione Accorinti ha solo portato avanti prestazioni con la logica del vuoto per pieno, sperperando soldi senza fornire adeguate servizi. Basta sfruttare questione migranti con hot spot sperperando ingenti risorse”

“Spesso, l’attuale sindaco in Tv si è vantato, dell’attenzione riservata ai più deboli ed ai più disagiati da parte della sua amministrazione. Eppure, leggendo le cronache e girando per la città, si ha un’impressione diversa. I ragazzi nelle scuole sono stati lasciati al freddo senza riscaldamenti; le mense scolastiche fino ad aprile non erano ancora state attivate; i senza tetto, molti dei quali messinesi, sono rimasti a dormire per strada e possono solo consumare qualche pasto grazie alla Caritas, alla Mensa di Sant’Antonio ed alla compassione dei messinesi”.

A dirlo l’on. Cateno De Luca candidato a sindaco di Messina che aggiunge: “Insomma non c’è stata una vera attenzione ai servizi sociali da parte sellamministrazione Accorinti puntando solo a favorire determinate lobby o cooperative. Nessuno ha vigilato sulle risultanze dei servizi effettivi continuando con la politica delle prestazioni erogate con la politica del vuoto per pieno, prevedendole per un numero maggiore di utenti rispetto a quelli effettivi,anche dove non erano direttamente necessarie. Si potevano invece, risparmiare dei fondi e destinarli ad altri bisogni emergenti. I servizi sociali sono andati avanti invece tra mille difficoltà solo facendo ricorso alle proroghe, mentre i nuovi bandi previsti per una durata di 15 mesi, di nuovo hanno solo il nome e sembrano ispirati a logiche vecchie di almeno quindici anni fa”.
“Per quanto riguarda l’accoglienza ai migranti – prosegue De Luca – l’hotspot a Bisconte porterà a Messina una presenza sostanzialmente fissa di quasi 3.000 migranti: lasciare la caserma di Bisconte nella disponibilità del Ministero della Difesa prima e di quello dell’Interno poi, senza chiedere la cessione al Comune (per il nuovo Palazzo di Giustizia o per altri scopi) è stato un grave errore ed ha determinato le condizioni oggettive perché alla città di Messina potesse essere inflitto questo ulteriore duro colpo. Messina non è più in grado di accogliere migranti e di tollerare ulteriormente lo scempio di carne umana che si consuma in alcune zone specifiche della città.

Il business della solidarietà deve cessare, facendo prevalere il senso di responsabilità in tutti i contesti in cui si bruciano ingenti risorse pubbliche in relazione a fattori clientelari e non ai veri destinatari del servizio, non solo nel campo dell’accoglienza ma anche in quella dell’assistenza agli anziani, ai portatori di handicap d ai soggetti che subiscono l’emarginazione sociale”.

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