Sicilia Elezioni – Ciccio Calanna: “Fischia il vento infuria la Bufera”

Riceviamo & Pubblichiamo * 

Il vento della restaurazione fischia impetuoso favorito da tre fattori che lo agevolano. Se prima il centro-destra in Sicilia era l’espressione di un blocco burocratico-statalista e di un notabilato conservatore comunque ancorato ad una visione ideologica risorgimentale, oggi altro non è che un COMITATO ELETTORALE senza ideologia ne programma, meta agognata di opportunisti e di cambio casacca che in Sicilia e nel bel paese, a dire il vero, non sono mai mancati.

Il campo è affollato anche da tutti quei notabili, burocrati, clienti e affaristi che il governo Crocetta ha reso orfani di privilegi e fasti del passato e che oggi hanno una grande voglia di rifarsi. La bandiera che li unisce è quella dell’agognata vittoria, l’etica e l’estetica sono solo particolari di cui fanno volentieri a meno. Ciò che serve e ritornare a vincere per gestire governo e potere.
Una speranza di vittoria che non tollera il DUBBIO, che rimuove ogni prudenza anche davanti a previsioni palesemente ingannevoli e non veritiere.
francesco-calanna nebrodi24A questa speranza di vittoria contribuisce il movimento cinque stelle.
Un movimento che, storicamente ci riconduce all’esperienza dell’uomo qualunque, è riuscito a costruire degli abili spot mediatici e conquistare qualche municipalità ma si presenta senza un leader e senza un programma credibile che possa far ripartire la crescita e lo sviluppo della Sicilia. Socialmente ha dato vita, a quello che un tempo, la sinistra definiva spregevolmente qualunquismo e che oggi chiamiamo populismo, sentimento che caratterizza anche lo schieramento del centro-destra.
Il terzo fattore è rappresentato dal PD e dal centro-sinistra con il suo deficit di democrazia e con il suo rosario di contraddizioni.
Va da se che il metodo usato per la scelta del candidato civico non è esempio di democrazia in un partito, il PD, che ha fatto delle primarie la sua ragione fondante.
Aggiungiamo poi che Il concetto  di “discontinuità ” pone il PD e i movimenti del centro-sinistra , che a tutt’oggi sono dentro questo governo, in una condizione di grave contraddizione e non ultimo, il messaggio ingiusto e dirompente nei confronti di un un uomo che ha guidato il governo della Sicilia in un mare tempestoso di crisi generale, di crisi politica e di crisi finanziaria, prossima al default, com’era la Sicilia all’atto dell’insediamento del governo Crocetta.
Per nulla utile il contributo del PD nazionale,che per bocca del leader arriva a dire “io ne resto fuori”, una formula pilatesca che prelude al disonore del Golgota.
Che fare?
Bisogna abbandonare il concetto negativo di discontinuità e abbracciare quello positivo di “progetto” Sicilia e attorno ad un unico tavolo, non chiedere a nessuno di fare un passo indietro ma, chiedere a tutti di fare un passo avanti. l’UNITA’, anche con la sinistra rinunciataria, ci farà VINCERE, diversamente segneremo e comprometteremo la battaglia politica siciliana e la prossima battaglia politica nazionale.
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