Sicilia – Etna, continua l’eruzione. Ceneri sospinte verso i paesi del messinese

A view of the Etna volcano erupting, near Catania, Sicily island, southern Italy, 06 December 2015. ANSA/GIUSEPPE PAPPA

CATANIA – Continua l’eruzione sull’Etna, ma con un’energia in calo e il livello di allerta è sceso ad ‘attenzione’. C’è ancora attività nei crateri sommitali, ma è in netta diminuzione l’emissione di cenere, che al momento è blanda e che i venti spingono verso nord, in direzione della costa Tirrenica della Sicilia. L’aeroporto di Catania, chiuso la notte scorsa all’una per precauzione a causa delle ceneri, è stato riaperto alle 06.30 ed è operativo. I fenomeni sono monitorati dall’Ingv di Catania.
Dopo i quattro episodi parossistici avvenuti al cratere Voragine dell’Etna negli ultimi giorni, l’attività eruttiva si è spostata nelle prime ore del 6 dicembre 2015 al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC), interessando il cratere a pozzo formatosi intorno al 25 novembre sull’alto fianco orientale del cono del NSEC.
deposito ceneri
Nelle ore serali del 5 dicembre, l’attività eruttiva alla Voragine era progressivamente diminuita; invece fra le 3 e le 4 di ieri le telecamere di sorveglianza dell’INGV-OE hanno registrato l’inizio di una vivace attività stromboliana alla bocca sul fianco orientale del NSEC. All’alba, sono avvenute alcune frane di materiale instabile sul fianco del cono (materiale vecchio misto con frammenti di lava calda), trasformandosi in valanghe ardenti, in particolare alle ore 07:12 e alle 07:57, che hanno percorso poche centinaia di metri in direzione della Valle del Bove.
Durante la giornata, le osservazioni sono state parzialmente ostacolate dalla presenza di nubi; con il migliorare delle condizioni di visibilità nel pomeriggio, la telecamera termica a Monte Cagliato (EMCT) ha mostrato la presenza di attività effusiva, che aveva generato due colate laviche. Una delle colate era andata in senso nord-orientale per meno di un chilometro e sembrava poco alimentata, l’altra, ben alimentata, avanzava verso est in direzione della Valle del Bove. Nella serata, l’attività stromboliana continuava ad un ritmo molto costante, e il ramo attivo della colata lavice aveva quasi raggiunto il fondo della Valle del Bove. Al momento, l’attività non mostra variazioni.
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