Promossa la sanità siciliana

Il comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza del Ministero della Salute anche quest’anno ha elaborato la consueta classifica. Ebbene la Sicilia si trova al nono posto su sedici regioni. Dietro la Regione siciliana ci sono l’Umbria, l’Abruzzo, la Puglia, il Lazio, il Molise, la Campania e la Calabria.

sanita promossaSul podio troviamo la Toscana, al primo posto, la Liguria, seconda, e la Lombardia, terza. Seguono le Marche, il Veneto e la Basilicata.

Promossi i livelli essenziali di assistenza nelle strutture sanitarie siciliane: nella classifica stilata dal ministero della Salute la Sicilia si piazza tra le regioni virtuose. «Siamo tra le nove regioni migliori e ormai ci troviamo ai livelli dei sistemi sanitari di Toscana, Emilia Romagna e Veneto», sottolinea soddisfatto l’ assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi.

È utile, comunque, conoscere i criteri in base ai quali viene elaborata la classifica. Il Comitato si serve di alcuni indicatori, ed assegna a ciascun indicatore un punteggio.
Gli indicatori, che compongono i livelli essenziali di assistenza sono 31, divisi in tre aree omogenee. Fra gli indicatori ci sono la durata dei ricoveri, la lotta alle malattie infettive, la copertura delle vaccinazioni, l’assistenza domiciliare, l’assistenza ospedaliera (valutata in base alla durata dei ricoveri e livelli di appropriatezza).
Qualche gradino avrebbe potuto essere scalato dalla Sicilia se la campagna di vaccinazione negli anni scorsi avesse avuto maggiore successo e se, l’assistenza domiciliare fosse meglio attrezzata. Comunque la pagella di quasi sufficienza, visto che la Sicilia si trova al nono posto su sedici. Non va male, insomma, almeno rispetto all’immaginario collettivo.

Si scrive e si denuncia peste e corna della sanità siciliana, pur riconoscendo l’esistenza di prestazioni e servizi di eccellenza. A sfogliare i giornali sarebbe da terzo mondo, anzi peggio. La mala sanità imperversa, e quando ci sono notizie, inoppugnabili, che raccontano il contrario, passano sotto silenzio.

“Il sistema sanitario siciliano non è esente da pecche”, osserva il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, ex primario ospedaliero. “Ma non ci si deve affatto vergognare, tutt’altro. Generalmente siamo molto severi sulle nostre cose, non è un male, ma nemmeno un bene. Il servizio sanitario siciliano è dignitoso, e il personale, spesso, è di prim’ordine. C’è tanto lavoro da fare, ma c’è anche da prendere atto, con soddisfazione, che alcune criticità sono state affrontate e si può essere cautamente ottimisti sul futuro, se si lavora bene”.

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