Torna, per il quarto anno consecutivo, il premio letterario “Il Murgo Gioiosano” promosso dal circolo culturale H2Donna di Gioiosa Marea.
La cerimonia di premiazione si terrà domenica 8 novembre, alle 18.00, al cineteatro Franco Borà. Il premio si articola in 3 sezioni: prosa, poesia e la sezione speciale, quest’anno rivolta al mondo delle favole e delle fiabe.
Tantissime le opere giunte alla segreteria del concorso, tanta da richiedere una preselezione curata dalle professoresse Antonella Molica, Maria Ceraolo e Marilia Gugliotta. La giuria di qualità è composta, anche quest’anno, da nomi illustri: lo scrittore e giornalista Simone Toscano, inviato del programma Quarto Grado di Rete 4; Salvo Vitale, filosofo e amico fraterno di Peppino Impastato; la scrittrice Maria Concetta Preta; l’attore Alberto Molonia; e il giornalista de Il Giornale, Valerio Barghini.
Le opere finaliste dell’edizione 2015 sono, per la sezione narrativa: “I due bastardi” di Nina Giardinieri, e “Abuelas de Plaza de Maio” di Rolando Perri; per la sezione poesia: “Lontano” di Dario Pepe, “Amata terra” di Nicasio Riggio e “Anime” di Nunzio Industria; per la sezione fiabe e favole: “Il sole il bruco e la farfalla” di Adriana Valenza, “Raggio di sole” di Salvatore Gaglio e “Mara la strana zanzara e i suoi amici” di Sebastiano Plutino.
La lettura dei brani premiati sarà accompagnata dal violino suonato dal maestro Franco Joppolo. I testi saranno interpretati dagli attori Pippo Accordino e Filippo Puglia e dalle lettrici Antonella Ingrassia, Eugenia Rossello e Daniela Natoli.
Oltre alla lettura e premiazione delle opere vincitrici ci saranno dei momenti di intrattenimento con i cabarettisti delle note trasmissioni “Made in Sud” e “Colorado”, trasmesse dalle emittenti Rai e Mediaset. In particolare, saliranno sul palcoscenico del cineteatro gioiosano Scossa del duo comico “Max e Scossa” e Nando Timoteo.
L’iniziativa, tengono a sottolineare gli organizzatori, è interamente patrocinata da Salvuccio Agnello, titolare della Gioiosa S.P.A.e del Villaggio Capo Calavà.
Roberta Fonti
anni60news