Sinagra – Il “consiglio” vende l’ufficio ragioneria. Contrari la vice Spanò e la minoranza!

vendita ufficio ragioneriaL’edificio che ospita l’ufficio ragioneria del comune sarà venduto. A deciderlo, nella scorsa seduta, il consiglio comunale. Lo stabile era stato già in passato nell’elenco dei beni immobili che il Comune aveva deciso di alienare ma l’idea dell’esecutivo aveva trovato la ferma opposizione del gruppo di minoranza “Uniti per crescere” e della vicepresidente del consiglio Daniela Spanò che si erano battuti con le unghie e con i denti per evitare che l’Ente si privasse dell’importante costruzione.

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Daniela Spanò, vice presidente del consiglio

A far pendere l’ago della bilancia per il no, oltre ai mal di pancia della piazza, era stato, in quell’occasione, il consigliere di maggioranza Carmelo Elfio che aveva “sposato” la tesi dell’opposizione magari facendo così “traballare” i numeri. Ora però, forse ironia del destino o forse no, lo stesso Elfio ha cambiato idea e in un emendamento, superati i dubbi e le “perplessità” della prima volta, ha chiesto che lo stabile venisse venduto, tra l’altro, perché la sua ristrutturazione peserebbe troppo sul bilancio comunale. Musica per le orecchie del consigliere di maggioranza Antonino Carcione il quale, si legge nella pertinente delibera, afferma “che il gruppo di maggioranza condivide in toto l’emendamento presentato da consigliere Elfio e la considerazione fatta dallo stesso in quanto non si punta solo alle entrate ma alle notevoli spese per mettere in sicurezza l’edificio” seguito a ruota dal consigliere di maggioranza Anna Fogliani che, stando sempre alla delibera citata, è “favorevole alla proposta del consigliere Elfio perché vi sono anche risparmi di costi di gestione ordinaria”.

uniti per crescereL’emendamento, bocciato dall’opposizione, è passato, comunque, a “colpi di maggioranza”. Se sarà o meno una buona scelta sarà il tempo a dirlo anche perché, in atto, l’edificio ospita una decina di dipendenti. Intanto nella seduta del 3 agosto, infuocata ma non per la canicola estiva, era stato modificato in parte il regolamento per la gestione delle Aree artigianali (Pim) accorciando, tra l’altro, di molto la durata della locazione; modifica duramente contestata dalla vice presidente Spanò che in un lungo e articolato intervento aveva spiegato le ragioni del suo no e invitato i consiglieri a non votare favorevolmente per “evitare di essere chiamati un domani a rendere conto del nostro operato agli Organi competenti”.

Sulla stessa linea il gruppo “Uniti per crescere” che non comprende ne utilità ne necessità dalla modifica proposta, senza contare il ricorso ai pareri legali, uno dei quali “top secret”, si fa per dire, per alcuni consiglieri che pure erano stati chiamati a votare un argomento in esso trattato mentre sull’altro, scrivono i consiglieri di minoranza non si capisce perché si sono spesi soldi per richiederlo ad un insigne studioso quando alle stesse conclusioni poteva giungere chiunque.

Enzo Caputo

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