Io Amo Brolo: Dissesto & Futuro e Buoni & Cattivi

Riceviamo & Pubblichiamo *

lavagna-1Brolesi: «Vostro Onore ci condanni! Siamo colpevoli, rei di ignavia e di codardia nei confronti del Nostro Paese». Giudice: «No! Voi non avete colpe! Chi vi (s)governa e che giorno dopo giorno si rimpalla le responsabilità confonde la Vostra pazienza, il Vostro “cortese silenzio”, con l’accettazione incondizionata alla feudale sottomissione». Abbiamo assistito al passaggio di consegne tra i cattivi ed i buoni, adesso i buoni sono diventati cattivi ed i cattivi forse sono rimasti tali o forse sono diventati buoni. Ma chi deve giudicare i buoni e i cattivi? Oggi e nei giorni a venire vogliamo affrontare alcune questioni, non secondarie, che interessano la Nostra Comunità; poiché riteniamo legittimo e “giusto” che i Cittadini vengano correttamente informati al fine di acquisire la consapevolezza sullo stato dei fatti. Volantini, interviste, interrogazioni. La colpa è sempre degli altri!

Si parla sempre del passato evadendo, colpevolmente, di affrontare il presente e soprattutto il futuro. Ed allora Noi che siamo semplici Cittadini, che rappresentiamo solo Noi stessi e che di sicuro non siamo i “furbetti” ma siamo sempre e comunque i “figliastri”, vediamo di esaminare il presente ed il possibile futuro; tristemente consapevoli che sul passato arriveranno i responsi della Giustizia. Provocatoriamente vorremmo invitare tutti, belli e brutti, a sedere per una volta sul banco degli imputati, a recitare la formula di rito: «giuro di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità»; a Lor Signori vorremmo chiedere, solamente, se hanno mai “tradito” la fiducia dei loro elettori? SE hanno mai barattato un Amico per un briciolo di potere? Tasse e dissesto ormai, purtroppo, per Brolo sono un binomio che cammina di pari passo. Non siamo Noi i Giudici, ma in quanto Cittadini dobbiamo offrire all’Amministrazione la possibilità di spiegare le loro ragioni. In quanto Cittadini dobbiamo capire quale futuro viene (ri)costruito per la Nostra Brolo.io_amo_brolo-300x300

Per questo motivo sentiamo l’esigenza di chiedere una risposta alle tante domande.

Potevano i comuni che si presuppone siano quasi in dissesto accedere al dl 35/2013 (40 miliardi di euro più 7,2 miliardi aggiunti con il dl 102/2013) e al dl 66/2014 (stanziati ulteriori 9,3 miliardi)? La risposta a questo quesito ci viene fornita dal fatto che il Comune di Milazzo, di cui sono notorie le vicende finanziarie, ha fatto regolare richiesta, accettata. Il totale dei debiti accertati per questo Ente ammonta ad oltre 78 milioni di euro. Con il dl 35/2013 è stata liquidata al comune di Milazzo la prima trance di somme da restituire entro il 31 maggio 2042 ad un tasso di interesse non riscontrabile sul mercato. Lo ha fatto Milazzo! Perché non avrebbe potuto/dovuto farlo Brolo? Perché la Cassa Depositi e Prestiti non avrebbe dovuto concedere la possibilità di accedere al dl 35/2013 e al dl 66/2014? Anche in questo caso possiamo ricordare che il Comune di Milazzo ha oltre 12 milioni di debiti cosiddetti da indebitamento (Cassa DD. PP. + C. S.).

Il decreto 35/2013 “sblocca debiti”, il successivo decreto legge 102/2013 e la Legge di Stabilità 2014 hanno attivato un ventaglio di strumenti finanziari che ha consentito la messa a disposizione di liquidità per 27,2 miliardi nel 2013 e 20,3 miliardi nel 2014 da destinare al pagamento di debiti risultati certi liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012. Queste risorse finanziarie sono state incrementate dal decreto legge 66/2014, fino ad arrivare all’importo complessivo di circa 57 miliardi.

Gli strumenti finanziari includono: anticipazioni di cassa agli enti locali sulla base di una convenzione tra Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e il Tesoro, finanziamento del Tesoro alle Regioni e alle province autonome, esclusioni dal patto di stabilità interno, deroga dal patto di stabilità interno delle spese effettuate per il cofinanziamento di interventi programmati con i fondi strutturali dell’UE, l’incremento dei rimborsi fiscali. Ciascuna di queste linee di azione comporta accordi tra le parti per il corretto impiego delle risorse e per la rendicontazione dei pagamenti. Il Comune di Brolo rientrava tra gli Enti beneficiari del dl 35/2013, a quanto sembra i cosiddetti “mutui fantasma” sono fondati su conclamati atti falsi per cui non dovrebbero essere addebitati all’Ente ma imputati a chi ha posto in essere questa “truffa”, se ciò risponde al vero perché la Cassa Depositi e Prestiti non avrebbe MAI dovuto dare i soldi del dl “sbocca – debiti” al Comune di Brolo?

Dalla ricognizione/certificazione presentata nei mesi scorsi dai Responsabili di Area sembrerebbe al 31/12/2012 esistevano debiti certi ed esigibili da parte di creditori nei confronti del Comune di Brolo. Ma allora da semplici Cittadini ci chiediamo: perché l’Amministrazione non ha posto in essere alcun atto per sbloccare i propri debiti e quindi pagare i molti creditori? La risposta la potrebbe trovarsi all’interno del Testo Unico degli Enti Locali (T.U.E.L.) infatti per l’art. 242 sono considerati in condizioni strutturalmente deficitarie i Comuni che presentano gravi ed incontrovertibili condizioni di squilibrio; tali condizioni sono rilevabili da una apposita tabella allegata al certificato sul rendiconto della gestione del penultimo esercizio, contenente parametri obiettivi dei quali almeno la metà presentino valori deficitari; ma probabilmente nel nostro caso non siamo in presenza di oltre il 50% di tali condizioni deficitarie.

Passiamo all’art. 244 secondo cui si ha stato di dissesto finanziario qualora un Ente Locale non possa garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, oppure esistono nei suoi confronti crediti, liquidi ed esigibili, di terzi non validamente fronteggiabili; il Titolo VII della Parte II del T.U.E.L. prevede l’attivazione di una complessa procedura per la rilevazione ed il pagamento dei debiti, da una parte, e per il risanamento finanziario dell’ente dall’altra. Ecco forse spiegato l’improvviso e repentino incremento delle passività accertate, alcuni settori sono passati in pochi mesi a triplicare la quantificazione del debito. Ecco forse spiegato il non ricorrere al decreto sblocca – debiti. Alla luce di quanto esposto sembrerebbe che la “Via Maestra” imboccata verso il dissesto finanziario sia una scelta politica e non una conseguenza naturale della cattiva amministrazione e delle passività preesistenti. A questo punto, se così fosse, sarebbe lecito chiedersi: perché?

Quali saranno le conseguenze per i Cittadini?

Quali saranno le conseguenze per l’Amministrazione?

Brolesi: «Vostro Onore ci condanni! Siamo colpevoli, rei di ignavia e di codardia nei confronti del Nostro Paese». Giudice: «No! Voi non avete colpe! Chi vi (s)governa e che giorno dopo giorno si rimpalla le responsabilità confonde la Vostra pazienza, il Vostro “cortese silenzio”, con l’accettazione incondizionata alla feudale sottomissione».

Laboratorio politico – culturale

Io Amo Brolo

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