A Brolo, Noi… i giovani degli investimenti “sbagliati”

Riceviamo & Pubblichiamo *

bimbo-village Siamo due ragazzi di trent’anni che nel 2010 decidono di investire i propri pochi risparmi in un’attività che avrebbe potuto rappresentare un legame solido con il proprio paese e un motivo per non abbandonare la propria terra.

La lenta burocrazia e le ingenti spese, non poche volte ci hanno fatto desistere dal proseguire. Ma la voglia di farcela e di non voler abbandonare Brolo sono stati più forti di qualsiasi ostacolo. Sin dall’inizio abbiano iniziato con l’affitto del suo pubblico a collocare giochi gonfiabili per feste e manifestazioni varie. Tipologia di attività che rappresentava per il nostro territorio una novità, sinonimo, a prescindere da tutto, di aggregazione sociale, crescita e sviluppo.

Questa grande passione ci ha permesso di andare oltre, investendo ulteriori risorse nell’apertura di una struttura fissa, ampliando l’attività ludica, ospitando, quotidianamente, durante tutto l’anno, i bimbi del nostro paese, con professionalità dedizione e assoluto rispetto.

 Accade poi che l’Amministrazione comunale precedente decide di evitare che le attività ambulanti possano occupare spazi pubblici a danno dell’ordine, della pulizia e della vivibilità delle aree, in tutela dei commercianti del paese e per la valutazione di zone abbandonate, rimaste incurate. Conseguentemente a tale scelta politica, l’amministrazione invita tutti gli ambulanti commerciali, ad affittare apposite casette messe a loro disposizione, e, per tutti coloro che espletavano attività come la nostra, di valutare la possibilità di individuare un area privata sulla quale impiantare l’attività. A seguito di ciò, dopo un’attenta riflessione, considerato il grosso impegno finanziario da sostenere, abbiamo deciso, con grandissimi sacrifici, di intraprendere anche questo percorso. Individuiamo zone degradate, che risistemiamo interamente a nostre spese, migliorando qualitativamente l’aspetto paesaggistico, nonché igienico, delle aree interessate. Ciò nonostante, oggi il parco rappresenta un’attività che contribuisce non poco ad una crescita economica e una integrazione sociale. I nostri sacrifici vengono quotidianamente ripagati, non in termini economici, ma con la solidarietà, la stima e riconoscimento dei numerosissimi clienti occasionali, turisti e, non meno, da parte dei nostri bimbi e delle loro famiglie.

 L’attuale Amministrazione decide invece di cambiare politica e concedere l’affitto del suolo pubblico a tutti gli ambulanti. Tutto ciò si ripercuote ovviamente a danno di coloro, che, soprattutto in ottemperanza a tutti gli obblighi imposti dalla normativa vigente in materia, hanno investito sulla propria attività. Oltre al disegno politico, vi è anche la logica del buon senso.

 Senza volere additare di responsabilità nessuno, e senza entrare nel merito di nessuna scelta politica, ad oggi il risultato ottenuto è il seguente:

  • Dalla precedente amministrazione per servizi elargiti, vantiamo somme che, in mancanza di relativo impegno di spesa, non abbiamo incassato e non sapremo mai se incasseremo.
  • Dall’attuale, invece, dopo un incontro per discutere delle difficoltà emerse, il Presidente Del Consiglio, facente funzioni di attuale Assessore, risponde che la decisione di tipo politico è già stata presa. A prescindere da quanto e come questa possa incidere negativamente sui commercianti brolesi, i cui investimenti ritenuti “sbagliati” non sono di certo problemi propri, con l’invito a chiudere attività e ritornare a fare gli ambulanti.

 A seguito di un attimo di riflessione, forse ci converrebbe davvero di chiudere entrambe le attività e andare a cercare lavoro e, magari anche un po’ di fortuna, altrove. Da parte nostra, come crediamo da parte di nessun commerciante, c’è stata mai una richiesta di favoritismo, solo rispetto e sensibilità per quanto di diritto, per persone che cercano di portare avanti un’attività e magari, nel limite del possibile e della legalità, essere supportati nell’affrontare le proprie difficoltà. Noi commercianti davvero non portiamo nessun beneficio in termini economici e di sviluppo al nostro Paese? Siamo amareggiati… perché oggi non ci arrendiamo di fronte alla crisi economica, ma ci arrendiamo soprattutto davanti a parole e fatti di amministratori incapaci, che invece di infondere speranza e coraggio, incutono timore per il futuro di solitudine e abbandono che questo Paese ci riserva.

 Alice e Francesco

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